L'opera Continuo infinito presente è un anello circolare disegnato da un intreccio di fili d'acciaio senza soluzione di continuita. Realizzato in presenza dei visitatori il giorno dell'inaugurazione, il grande anello di metallo è stato posizionato nella sua collocazione definitiva e, con la sua trama infinita, sta a indicare l'indissolubilità spazio‐temporale. Presentato per la prima volta alla Galleria Locus Solus di Genova (1985), come un'icona su una parete; mantiene questa postazione anche altrove, fino al 1997, quando alla retrospettiva al museo Pecci di Prato, Salvadori decide di trasferirlo dalla parete nello spazio. Il passaggio è radicale: l'opera da oggetto di contemplazione si fa oggetto in dialogo con l'architettura, lo spazio, il corpo.
Mentre Il Sabato piantare il cipresso…, installata lungo il sentiero principale dentro la tenuta, è un lavoro realizzato in marmo (per la cui realizzazione si deve ringraziare Margraf), con acqua ed essenze. Uno
specchio
d'acqua
accoglie
una
lastra
di
piombo, che affonda
, coperto da un
velo
d'acqua, sviluppandosi in
larghi
cerchi
concentrici
a
segnare
uno
spazio,
da
cui
godere
di
un
nuovo
punto
di
vista
sulla
tenuta.