La casa – che si trova a Kyodo, zona ovest della prefettura di Tokyo, a poche fermate da Shibuya, nell'area residenziale di Setagaya – presenta una pianta rettangolare, quasi 70 metri quadri in tutto. Seppur di piccole dimensioni, il progetto di Hasegawa non ha timore ad allungarsi ed aprirsi verso il paesaggio urbano circostante fatto di costruzioni basse e giardini.
Spazi in continuità
Hasegawa organizza un impianto spaziale dalla narrativa essenziale, due piani dall'altezza differente, coperti da un tetto argenteo a doppia falda riflettente: "Il piano terra della casa è appena 1 metro e 80, un ambiente raccolto, con tutti i libri a portata di mano, così da stabilire una relazione di intimità fra il corpo umano e i libri stessi. Tra gli spazi vuoti lasciati dalle pubblicazioni ho inserito il bagno, l'ingresso, lo studio, una stanza da letto e degli armadi. Il piano superiore è un grande ambiente con living e cucina".
Allievo di Taira Nishizawa –fratello maggiore del più conosciuto Ryue– Go Hasegawa usa dei dispositivi quasi impercettibili che danno qualità al progetto.
Qui a Kyodo, così come in altri suoi progetti, mette in continuità esterno ed interno, reinterpretando il doma, elemento costruttivo tradizionale che consisteva nel far entrare il terreno battuto dentro la casa. Il secondo piano si presenta come un unico ambiente indiviso aperto ai lati sui giardini del vicinato. La copertura lucida – realizzata con dei pannelli-sandwich in ferro di 6 cm di spessore – rimbalza tenuemente la luce e il verde che provengono dall'esterno e riempiono la casa di una soffusa e morbida atmosfera.
Hasegawa opera una chiara distinzione fra la parte superiore ed inferiore del progetto: dove il piano di sotto è basso, intimo ed introverso, quello di sopra è alto, aperto ed estroverso. Al piano di sotto, il leggere viene visto come gesto solitario e silenzioso, mentre il piano di sopra è pensato per attività conviviali e sociali.
La divisione in due parti non va intesa come taglio, o separazione, ma bensì come una sezione dinamica che produce sintesi. Testuro Watsuji [1] – filosofo giapponese vissuto nel novecento – definisce la sezione dinamica come il momento strutturale dell'esistenza umana, un generatore di sensi che coniuga le due metà che compongono un essere umano. Per Augustin Berque "da una parte vi è quello che chiamiamo il corpo animale, che è individuale, dall'altra c'è ciò che chiamiamo il corpo sociale, che è collettivo e costituito da sistemi tecnici e simbolici sviluppati a partire dal corpo umano. Quello che ne risulta è un corpo mediale composto da più della somma delle due metà e producono un corpo eco-tecno-simbolico. La struttura ontologica dell'umano è composta da questa definizione di medialità." [2]
Seppur Hasegawa faccia uso di forme semplici ed elementari, rapporti proporzionali chiari, niente di gridato e materiali comuni c'è qualcosa che fa di lui un architetto innovativo: ed è l'articolazione dei volumi per produrre inedite relazioni fra l'alto e il basso e il dentro e fuori dell'entità spaziale e sociale.
Nella Kyodo House, per bilanciare lo straripare di pubblicazioni e libri, i proprietari – insieme ad Hasegawa – hanno deciso di tacitamente bandire la carta stampata dal secondo piano della casa. In definitiva si tratta di una questione di armonia, di quell'esile equilibrio fra opposti che i giapponesi riescono spesso bene a sintetizzare.
Note
1. Tetsurô Watuji, Fûdo, le milieu humain, Paris, CNRS, 2011 (Fûdo, 1935)
2. Augustin Berque, La Nouvelle Revue Française (nrf), n° 599-600, mars 2012, Du Japon, p. 33-55
Qui a Kyodo, così come in altri suoi progetti, Go Hasegawa mette in continuità esterno ed interno, reinterpretando il doma, elemento costruttivo tradizionale che consisteva nel far entrare il terreno battuto dentro la casa.
Ubicazione: Setegaya, Tokyo
Progetto: Go Hasegawa
Destinazione d'uso: residenziale
Piani: 2
Progetto della struttura: Timber frame
Impianti: Ohno Japan
Contractor: Taishin Construction
Area totale: 72.89m2
Superficie costruita: 67.90m2