I serramenti sono senza vetri e hanno scuri in legno, mentre la porta è generalmente divisa in due ante, una superiore e una inferiore che viene tenuta chiusa per impedire l’ingresso degli animali domestici in casa. Il pavimento è in terra battuta e alle pareti vengono appese le amache, “redes” che fanno da letto e possono essere tranquillamente spostate nella veranda dove si può prendere il fresco all’ombra del tetto.
Sul retro della “casa de taipa” vengono spesso costruiti un piano cottura con focolare e forno sottostanti, anch’essi di fango.
Questa abitazione, realizzata interamente in materiali naturali, si integra completamente nell’ambiente dal punto di vista estetico e cromatico, riproducendo i colori del legno e della terra.
Ha inoltre una forte valenza sociale come momento di aggregazione e collaborazione di tutta la famiglia che viene coinvolta nella costruzione attraverso la suddivisione dei vari compiti, dalla ricerca e preparazione del materiale all’assemblaggio degli stessi.
L’Architetto brasiliano Lucio Costa, vincitore del concorso per il piano urbanistico di Brasilia, nel 1934 propose a Monlevade, per la società mineraria Belgo Mineira, una città operaia costruita con case de taipa, ma il progetto non venne accetato.
Lui stesso parlando di questa tipologia di abitazione dice: “Fa parte della terra come un formicaio …è il suolo che continua ma proprio per questo, dal momento che è una cosa legittima della terra, ha per noi architetti un significato rispettabile e degno….”
Attualmente se visitate le zone rurali o costiere del Nord-Est del Brasile, troverete ancora moltissime di queste case abitate, ma che ormai sono rimaste il simbolo della popolazione più povera del paese. In contrasto con questo, sono state riprodotte anche in alcuni resorts di lusso dove architetti che hanno saputo ben interpretare le tradizione di un tempo, hanno ricreato queste abitazioni trasformandole negli eco-boungalows di un villaggio turistico.
Un esempio di questa riuscita operazione sono il Rancho do Peixe a Preà e Villa Calango a Jericoacoara, costruiti sulla spiaggia nel Cearà brasiliano.
Certo bisogna avere un minimo di spirito di avventura e adattamento per viverci perché i calangos, grossi lucertoloni color sabbia, uccelli e altri animali, entrano ed escono liberamente dalla capanna; il vento fischia di notte e obbliga a mettere una copertina sul letto, il rumore del mare così vicino, forse non vi farà dormire, ma proverete l’emozione di vivere come i nativi del Brasile…….anche se alla mattina per fortuna si va a fare colazione al ristorante e non si parte col buio sulle jangadas per andare a pescare!

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