I nove, straordinari, autori di #domus1000 presentano se stessi con un autoritratto di poche parole, che ne “condensa” gusti e attitudini in cinque punti: un’architettura, un oggetto di design, un’opera d’arte, un libro e una città. A interpretarne le sembianze è, invece, la colorata sintesi grafica dell’illustratore Massimo Giacon.
Mario Bellini
Intervistato per il lancio di #domus1000, Mario Bellini – direttore di Domus dal 1986 al 1991 – punta su ciò che, a suo parere, ha segnato in modo irreversibile il corso della storia.
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- 26 febbraio 2016
- Milano
Con Ernesto Nathan Rogers e Gio Ponti come professori, il suo destino di direttore era segnato. Dopo gli anni del vulcanico e spiazzante Mendini, Mario Bellini porta a Domus un approccio rigoroso e il suo tocco da industrial designer. Nato sotto il segno dell’Acquario – il 1° febbraio del 1935 – è organizzato, curioso e aperto. Incontra la sua redazione tutti i mercoledì mattina, per discutere sui progetti ma soprattutto per fare da arbitro agli accesi scontri tra le falangi conservatrici e quelle più progressiste. La sua voce è più severa sul design – la sua passione originaria – che sull’architettura, ma concede a tutti grande fiducia. A tenere a bada i redattori negli altri giorni della settimana ci pensano i suoi due instancabili bracci destri: il suo futuro successore Lampugnani e l’ineffabile Lupi.
Un’architettura – il Guggenheim Museum di Bilbao progettato da Frank Gehry. Ha cambiato il corso della storia dell’architettura.
Un oggetto di design – lo smartphone. Ha cambiato la vita di tutti gli abitanti del pianeta Terra.
Un’opera d’arte – il primo taglio di Lucio Fontana (1959). Ha rivoluzionato il concetto di opera d’arte.
Un libro – The singularity is near di Raymond Kurzweil (2005). Uno dei pochi libri che parla di futuro senza cadere nel grottesco.
Una città – Chandigarh. L’unica città al mondo disegnata su carta da un architetto (visionario) che non ha prodotto l’ennesimo fallimento.
Ad accomunare queste cinque risposte è un solo elemento, il punto di svolta. Ovvero ho scelto ciò ha segnato in modo irreversibile il corso della storia, tanto da dire che c’era un prima e un dopo rispetto alla loro creazione.
© riproduzione riservata
Mario Bellini
Domus: 1986–1991
Consulente del direttore: Vittorio Magnago Lampugnani
Art direction: Italo Lupi