Quello che, da un certo punto di vista, ti associa al ruolo di artista attivista. Cosa pensi di questa definizione e che significato dai a questa parola?
Theaster Gates: Per prima cosa non mi considero il risultato di una somma. Le singole definizioni mi sembrano abbastanza assurde e penso che favoriscano più l'equivoco che non la chiarezza. Sto imparando a coltivare le cose che mi piacciono e a tradurle in occasioni per arrivare a un certo tipo di risultati. Il risultato talvolta è un obiettivo esplicito, ma altre volte è il sottoprodotto di una prassi condivisa. Questo modo di lavorare ha qualcosa dell'attivismo, dicono, e ci può essere qualche intenzionalità in quel che faccio, ma attivismo non è il termine adatto. Intenzionalità va molto meglio. L'agire è una parte importante del fare. Agire attraverso gli insegnamenti, la guida, toccando gli oggetti direttamente. Agire intenzionalmente può creare un ordine nuovo, occasioni nuove, un CAMBIAMENTO e via dicendo.
Il culto è un modo molto interessante per capire questo punto. Non è diverso dalla 'religione dell'arte', come si suol dire. Il culto di una chiesa [ride] è in realtà la cultura di persone molto competenti e saldamente radicate che esprimono il loro amore nei confronti di Dio e la loro conoscenza della condizione umana attraverso canti e sermoni, parabole e liturgia. Il lato magico della musica vista attraverso questa lente era che valeva la pena di praticarla con tutta la passione, e talvolta questo dava più soddisfazione del cantare bene. Ho capito che si poteva agire in base alla convinzione e avere una vita molto più piena che non agendo in base alla precisione o alla correttezza. L'emozione e l'attività, in questo senso, creavano calore. Era un periodo della mia vita in cui andavo proprio alla ricerca di calore. E continuo a cercarlo.
In certo qual modo lo spazio è stato riconvertito. Sotto un altro aspetto è stato semplicemente riattivato. È la riattivazione combinata con l'aggiunta di informazione che fa della HH qualcosa di particolare. Nel tempo l'accumulazione di azioni su un luogo, su un monumento, su un ulteriore momento della storia. Un'accumulazione storica delle edizioni di Documenta con gli interventi di Beuys, fatta di migrazioni e di transizione da città addormentata a città ben sveglia. Il lavoro svolto a Kassel arrivava sull'onda delle Olimpiadi e il compito era di lasciarne un'eredità. Sono certo che la parola 'eredità' mi girasse per la testa mentre ci occupavamo dell'edificio e decidevo come renderlo attivo. Il lavoro è stato accolto con successo perché faceva spazio sia ai cittadini di Kassel sia ai visitatori di ogni parte del mondo. La sua riconversione consisteva nel farne un contenitore che potesse ospitare i desideri e la convivialità di molti di coloro che cercavano un posto dove stare. Io, il mio gruppo, i passanti, gli storici alla ricerca di un episodio da raccontare in futuro.
L'agire è una parte importante del fare. Agire attraverso gli insegnamenti, la guida, toccando gli oggetti direttamente. Agire intenzionalmente può creare un ordine nuovo, occasioni nuove, un cambiamento
È un lavoro appena iniziato. Non posso dirne nulla di definitivo. È il tentativo di vivere pienamente un luogo. Non è una luce, un faro: sono le persone a essere 'luce'. Gli edifici sono prese elettriche che contengono in potenza la luce. Gli edifici sono contenitori. La cosa che mi pare abbia avuto migliore riuscita nel progetto è che, una volta creati gli spazi, per animarli siamo riusciti a portarci alcune delle persone più straordinariamente creative della città. Performance musicali, installazioni, dibattiti pubblici e cene hanno semplicemente portato la vita rendendo il palazzo più ricco. La nostra speranza è che in assenza di spazi di cultura più ampi nel South Side di Chicago, altri di questi semplicissimi e modesti progetti possano ospitare la magia creativa della nostra città.
Non sono sicuro se il mio sia senso della responsabilità sociale né se il lavoro in cui sono impegnato sia il più importante che io abbia mai affrontato. La collezione dei libri e delle riviste di Ebony è un tesoro prezioso che merita una presenza nel mondo perché incarna la negritudine come pochi altri simboli. La Johnson Publishing ha fatto un gran lavoro di produzione e diffusione culturale. Il rischio sta nel fatto che ci si dimentica molto presto del valore profondo delle narrazioni e, con il tempo, bisogna semplicemente che qualcuno provveda a ricordare gli imprescindibili e precisi scopi di queste narrazioni. In questo senso il mio lavoro è in parte di custode e in parte di amplificatore. Io non faccio che comporre e ricomporre un significato, permettendo a gesti creativi e organizzativi di creare una pausa, di fermare il tempo per un momento o poco più. La mia speranza è creare questi momenti di incontro. Charles Esche e io ne abbiamo parlato molto. I momenti in cui si ha l'occasione di incontri reciproci, faccia a faccia o attraverso una tecnica, finiscono con l'avere un valore per tutti e per ciò che ci collega. Rispetto la pausa. Ne vado alla ricerca anche in altre opere.
Nei miei ultimi sei anni di lavoro all'Università di Chicago si è continuamente rafforzato il mio interesse nel promuovere la condivisione dell'impegno culturale tra l'università, la comunità di South Side e la città in generale. Volevo trovar modo di accrescerne la profonda prossimità istituzionale. In più pensavo che l'università potesse offrire molto in fatto di assistenza fiscale e culturale, specialmente nel South Side. La mia posizione quindi cerca di coniugare le occasioni culturali, lo spazio e le aspirazioni delle comunità culturali cittadine di avere spazi per progettare, praticare e festeggiare. Alla fine del mese apriremo uno spazio di oltre 900 metri quadrati battezzato Washington Park Arts Incubator e, in collaborazione con il nostro nuovo grande centro artistico – il Reva and David Logan Center for the Arts – realizzeremo concretamente degli straordinari spazi per la condivisione della cultura nel South Side. Il lavoro di realizzare spazi per la cultura sta alla base delle mie convinzioni e della mia pratica artistica.
fino all'11 novembre 2012
White Cube, Londra
South Galleries e 9 x 9 x 9, Bermondsey