Incontriamo Bethan Laura Wood alla mostra Rave Rave Rave! di cc-tapis in piazza Santo Stefano.
Che cosa esponi a Rave Rave Rave?
Per cc-tapis presentiamo questa collezione, intitolata Super Fake: una collezione di rocce assolutamente bizzarre: ogni strato dentro le rocce è fatto con tutte le varie tecniche artigianali di annodatura. Ha funzionato bene con un misto di filati che imita le varie superfici e i differenti strati che costituiscono la roccia. È stato interessantissimo osservare come gli artigiani hanno costruito la suddivisione microscopica dei nodi, cercando di imitare certe tramature. È una cosa che mi piace molto in questa collezione, fortemente influenzata da tutta la conoscenza che sta nelle loro mani.
Sei una raver?
In passato forse si sapeva che frequentavo le discoteche, mai i rave mica tanto…
Bethan Laura Wood. Assimilare l’ambiente con il colore
La designer britannica parla della sua nuova collezione di tappeti e dell’ingrediente fondamentale del suo lavoro: il colore.
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- Marianna Guernieri
- 20 aprile 2018
- Milano
Qual è la tua relazione con il colore?
Il colore mi piace. Per me il colore è uno dei modi fondamentali di assilimare l’ambiente che mi sta intorno, così come ci sono persone che hanno un olfatto straordinario e riescono a distinguere tanti aromi differenti. Trovo che il colore sia un potente strumento per capire un ambiente e mi piace l’uniformazione del colore, una cosa in cui la grande maggioranza delle persone trova un’associazione. Tutti noi abbiamo un ricordo di certi colori, in certi periodi della vita. È qualcosa che si può trasferire efficacemente tra persone differenti e culture differenti, con certi gruppi di colori che hanno un significato. È una situazione che mi interessa molto.
Che rapporti hai con il Messico?
Città del Messico è una delle città che mi è piaciuto davvero visitare negli anni più recenti. Una delle ragioni principali per cui ho una forte sensibilità per il Messico sta nel fatto che è così differente da Londra, per esempio, che è la città in cui lavoro prevalentemente, e che ha più toni grigi con alcuni scoppi di colore. Quando sono andata in Messico c’era uno scenario completamente diverso, tutto all’opposto. È questo quel che mi piace nel viaggiare per lavoro: l’occasione di percepire l’identità cromatica dei luoghi e di costruire delle narrazioni in rapporto con essa.
Che mi dici di Milano?
Ho ancora una visione di Milano molto indiretta, dato che di solito vengo qui quando ho una riunione, dentro un edificio, oppure vengo qui per il Salone, dove tutta l’attenzione va all’osservare i lavori. Credo di non aver avuto molte occasioni di passeggiare per Milano in quanto città. In Italia, generalmente, guardo ai bei ferri battuti delle porte e delle finestre, di cui mi piace la finesse. A Milano, in certi edifici, c’è un gran miscuglio di gran pesantezza e di grande finezza. Vengo a Milano da molti anni, e ci sono parecchie cose piacevoli.
Tre consigli per sopravvivere al Salone?
Tenete del paracetamolo nella borsa, al Bar Basso fermatevi al terzo Negroni, lasciate stare il telefono e guardatevi intorno: non vivete dentro il telefono e guardate le cose!
- Super Fake
- Bethan Laura Wood
- CC-tapis
- 17—22 aprile 2018
- CC-tapis, piazza Santo Stefano, Milano