Albe: sono luci di domani, “progetti” per entrare nel futuro, pensando all’avvenire, al sole che sorge, dopo una notte piena di stelle, passata a scrutare nel buio siderale e a tracciare nuove costellazioni possibili che sono idee luminose che possono diventare reali.
Il buio è un buon amico per il light designer, e in una mostra di luci è dichiaratamente prima preludio e poi ouverture.
Dopodiché si intravedono stelle e astri, si vedono satelliti e gravi, ci si acceca con il sole e le sue eclissi fino a ritrovarsi sospesi nei colori del cielo, dalle aurore ai tramonti, con l’invito finale a guardare sempre in alto, prima di partire e di lasciarsi andare. Poi, quasi fuori, un fulmine entra da una finestra e ci abbaglia. Il suo immaginario tuono ci risveglia e ci ritroviamo “tutti designer”.
[Forse abbiamo solo sognato di abitare nel luogo dei desideri – da de/sidera, assenza di stelle.]