Anche nel 2021, Base – nel cuore di zona Tortona – si conferma uno dei poli d’interesse della Milano Design Week e un luogo attivo di sperimentazione, grazie alla giusto mix tra realtà emergenti e consolidate, designer locali e internazionali, aziende e istituzioni. Il tema di quest’anno è We Will Design: dalla scala individuale e domestica, fino a quella collettiva di quartiere ed ecosistemica, Base invita a co-progettare un futuro più cosciente e sostenibile.
Ci accoglie nella struttura ex industriale una grande installazione dedicata al pianeta Terra, Gaia, dell’artista Luke Jerram. All’ombra dell’opera si svolgono giornalmente conversazioni e presentazioni che sviluppano i contenuti delle mostre.
Abbiamo visitato in particolare la “piattaforma espositiva” – con installazioni, arredi, ricerche e progetti didattici – che riempie le navate spoglie del primo piano dell’edificio. Tra i progetti esposti troviamo Cross Cultural Chairs, che è quello che meglio rappresenta l’attitudine di Base Milano quest’anno: è una ricerca sulle differenze socio-culturali tra gli otto paesi più popolati al mondo, analizzate attraverso le sedie. È un viaggio on the road del designer Matteo Guarnaccia, che ha scelto il design come strumento di conoscenza del mondo. Brasile, Messico, Giappone, Indonesia, Cina, India, Russia e Nigeria: in questi paesi Guarnaccia ha collaborato con artigiani e designer locali, cercando in ognuno di questi un modo specifico di pensare e realizzare una sedia.
I materiali di scarto sono al centro dell’allestimento di META, nuova realtà milanese che recupera le scenografie degli eventi temporanei, dalle sfilate alle fiere. Il giovane collettivo rappresenta una piccola parte del suo magazzino, che si trova in zona Bovisa, considerando i materiali grezzi come se fossero delle vere e proprie opere d’arte in sé e per sé.
L’installazione PA*GA (il Parlamento di Gaia), dello studio siciliano Analogique, ci ha permesso di staccare per qualche minuto dalla frenesia della giornata, isolarci, e dedicarci completamente alla relazione con una collezione di piante che simboleggia l’isola e la sua stratificazione naturale e culturale. Ascoltando direttamente il suono delle piante, il dispositivo nomade offre un momento di ispezione interiore, un’esperienza singolare di connessione con la natura.
All’interno di un piccolo padiglione temporaneo si tiene una mostra curata dallo studio Parasite 2.0: “Baratto”. Questa è l’ultimo capitolo del progetto di ricerca “Antropofago Productions”, attraverso cui gli architetti riflettono sulla sovrapproduzione e del consumo eccessivo di contenuto attraverso le immagini. Oltre ai designer in mostra (selezionati tramite una open call) il padiglione sarà animato dai laboratori aperti organizzati da alcuni artisti internazionali – Jean Baptiste Gambier, Cecilia Del Carmen Juarez Balta e Dischi Funclab, che inviteranno il pubblico a riflettere sul valore degli scambi non monetari.
Un commento congiunto lo dedichiamo a due progetti diversi che, visti insieme, offrono uno sguardo ampio sul tema dell’educazione infantile, utilizzando il disegno o la progettazione di oggetti come degli strumenti didattici. “Plastic Fighters” del collettivo Ludosofici e “Drawing machines”, organizzata da La Libera Università di Bolzano, propongono metodi di insegnamento alternativi per stimolare la fantasia e liberare la creatività.
La sezione con le mostre è solo una parte del ricco programma proposto da Base: c’è l’iniziativa ReStart che, distribuita nel quartiere Tortona, vuole aiutare i piccoli commercianti locali; c’è il progetto Temporary Home con IKEA (ne abbiamo parlato QUI); c’è una ricercata programmazione musicale che anima gli spazi del cortile aperto.
Piccola nota per concludere il racconto di quanto visto: abbiamo visitato il centro culturale di via Bergognone lo scorso sabato pomeriggio, nella giornata dedicata alla stampa e agli addetti ai lavori. Nonostante l’accessibilità fosse limitata abbiamo ritrovato dopo due anni “La Fila”, incubo di ogni visitatore, che nelle passate edizioni sembravano diventare i protagonisti del romanzo di Basma Abdel Aziz. Proprio da Base, nel 2019, si era sperimentata l’introduzione di un biglietto (di soli 2 euro) per evitare che folle di disinteressati invadessero lo spazio, compromettendo l’esperienza dei veri appassionati.
Quest’anno ci fa quasi piacere aspettare un po’ per entrare e notare che domenica 5 settembre – giornata di apertura ufficiale del Salone – abbiamo ritrovato file (dovute anche al controllo dei green pass) sia in fiera sia nelle principali location distribuite in tutta la città.
- Mostra:
- We Will Design
- Luogo:
- BASE, via Bergognone 34 Milano
- Apertura:
- Dal 5 al 12 settembre 10am – 8pm