Ha ancora senso parlare della distinzione tra spazio fisico e spazio digitale in un mondo dove tutto si muove nella direzione dello spettacolo?
E come deve disimpegnarsi l'architetto a cavallo di queste due dimensioni?
DI queste e altre tematiche legate all'evoluzione della cultura progettuale hanno dialogato David Rockwell e il direttore editoriale di Domus Walter Mariotti.
Siamo preoccupati che la tecnologia possa fagocitare lo spazio fisico e la vita sociale. Io penso però che non possiamo sostituire la fisicità e la tattilità. Lo spazio fisico, poi, ha il vantaggio dell'immersività e la caratteristica di essere scoperto un poco alla volta, come in un viaggio. Con l'aiuto della tecnologia, il progettista può creare ambienti che raccontano una storia, come la scenografia di un teatro
Foto in apertura © Mirko Cecchi