È un legame di lunga data quello che unisce Tomás Maldonado alla Triennale. Consigliere fino al 1999, ne ha traghettato il passaggio a Fondazione, in più lo scorso anno l'artista e filosofo del design industriale ha deciso di donare il suo fondo di architettura e design (oltre 1.500 libri e 600 annate di riviste) proprio all'istituzione milanese. Non sorprende dunque che la Triennale 'ricambi', mettendo in mostra (dal 19 febbraio al 5 aprile) la sua poliedrica attività di artista (nato a Buenos Aires nel 1922, Maldonado è stato uno dei protagonisti del movimento dell'arte concreta), progettista, teorico del disegno industriale, educatore (per tredici anni ha insegnato alla Scuola di Ulm) e studioso della cultura tecnica e della comunicazione. La mostra permetterà di conoscere gran parte della produzione artistica di Maldonado e anche di accedere, tramite fotografie, oggetti e documenti inediti, ai suoi progetti in collaborazione con Ettore Sottsass per la società Olivetti e al suo lavoro di corporate image per il Gruppo Rinascente. ES