“Non c’è perché, la risposta è nell’atteggiamento che si ha rispetto al lavoro, nel proprio modo di stare al mondo. Non si tratta di una scelta, si tratta della capacità di integrarti nelle cose”. Nel presentare su Domus la sua casa Insinga a Milano, Umberto Riva rispondeva così a chi gli chiedeva perché non avesse trasformato la complessità della sua pratica in un pensiero sistematico, in una scuola. Ma questo succedeva a fine anni ‘80. Già più di quindici anni prima, invece, in un altro scenario – la costa settentrionale della Sardegna in piena costruzione della sua mitologia di vacanze e di lussi – Riva aveva potuto fare il suo discorso di progettista ascoltatore, traduttore delle suggestioni di un contesto attraverso la scelta e l’ideazione di dettagli non ripetibili, il controllo dei materiali e delle palettes cromatiche. Domus pubblicava le sue case a schiera per vacanze, a Stintino, sul numero 524 del luglio 1973.
Case a schiera per le vacanze
Tre case a Stintino, in Sardegna. Il paesaggio e la sua dimensione suggerivano un intervento essenziale, che evitasse episodi costruttivi frammentari. Si è scelto l’andamento lineare a schiera, che si ricollega alla tipologia tradizionale sarda delle tonnare e degli stazzi.
Le tre unità abitative, di piccole dimensioni, sono circondate da un muraglione perimetrale continuo che le difende dal vento, dal calore e dalla luce eccessivi, creando portici e corti per soggiornare all’aperto, e che funge inoltre da elemento visivo unificatore.
Il muraglione è basso (altezza massima, metri 2,30) ed è per la parte più a monte parzialmente in trincea. Le falde dei tre tetti vi si appoggiano: sono solette in laterizio armato (intervallate da griglie di areazione in c.a.) ricoperte da piastrelle smaltate blu e da piastrelle in grès color terra rossa, disposte a campiture alternate.
Le camere da letto ed i soggiorni, di superficie ridotta, hanno però una altezza notevole (m 3,65), che garantisce una abbondante cubatura d’aria. La complessiva superficie coperta è di m2 380.