Quest’articolo è stato pubblicato in origine su Domus 483 / febbraio 1970
1952, una villa sulla costa tirrena: “La Saracena” a Santa Marinella
Questa casa, come si legge nelle piante, è divisa in due spazi: le sale di soggiorno e per il pranzo affacciate sulla costa, le stanze per il riposo, più indietro, più lontane dal mare. […] Dalla terrazza sulle rocce, antistante alla sala di soggiorno, si scende alla grotta al livello del mare, chiusa dal bel cancello, di Claire Falkenstein, che illustriamo. La casa è chiusa quasi ermeticamente verso la strada e la città, e ancora più da esse è allontanata, nell’interno, da uno spazio circolare circondato da un alto muro. Invece le pareti verso il mare sono pressoché abolite, sostituite da chiusure completamente retrattili. […] Fra le indagini critiche della architettura d’una casa v’è anche una indagine psicologica sui rapporti fra essa e l’interpretazione dell’architetto “come se la casa fosse per lui”: ed è un fatto che noi architetti a ogni committente che ne sia degno vorremmo fare una casa che sogneremmo per noi, e io credo che omaggio più veramente devoto di questo l’architetto non possa fare alle persone che abiteranno nelle ‘sue’ mura.
![Luigi Moretti, Villa Saracena, dall'archivio Domus, 1970 Luigi Moretti, Villa Saracena, dall'archivio Domus, 1970](/content/dam/domusweb/it/dall-archivio/2016/08/25/luigi_moretti_architetto/domus_04_villa-saracena.jpg.foto.rmedium.jpg)
![Luigi Moretti, Villa Saracena, dall'archivio Domus, 1970 Luigi Moretti, Villa Saracena, dall'archivio Domus, 1970](/content/dam/domusweb/it/dall-archivio/2016/08/25/luigi_moretti_architetto/domus_0ì4_villa-saracena.jpg.foto.rmedium.jpg)
Il discorso dunque, prima che sull’architettura, si porta sui pensieri che ne sono all’origine (“L’architettura”, dice Nervi, “si fa coi pensieri”); […] Muri potenti, chiusi, paradossalmente difensivi da un interno timore più che non da una minaccia esterna, perché sulla vicina strada la gente corre, corre, corre, e non si occupa di noi. […] Forse le cose sono molto più semplici, e a questa immaginaria protezione e difesa muraria dall’esterno (e dall’interno) Moretti è stato condotto da un atavico amore per i muri, le pietre, a creare, come ha fatto, volumi e spazi, nella estasi della luce del sole o lunare, nell’immensità del cielo e del prossimo mare, e per riparare erbe, fiori, alberi dai venti, e pour rever architecture et vivre son reve. – Gio Ponti
![](/content/dam/domusweb/it/dall-archivio/2016/08/25/luigi_moretti_architetto/gallery/domus_02_villa-saracena.jpg.foto.rmedium.png)