Questo articolo è apparso in Domus 638 / aprile 1983
Disco!
In tempi di spettacolarità di massa, una speciale cura viene riservata ai luoghi in cui si misura la spettacolarità individuale, primo fra tutti la discoteca. In discoteca non si va più solo per ballare o per ascoltare buona musica, ma si va per abbandonarsi a piaceri sottili, per trovare una forma di svago sofisticato, per godere di un'avventura che accanto all'esigenza di esibizionismo personale soddisfi anche la necessità di stimoli a sorpresa e il desiderio di un relax psicofisico soddisfacente, di benessere totale. Si è diventati esigenti, insomma, nella domanda del piacere, per questo le discoteche si stanno trasformando in laboratori specializzati dell'intrattenimento.
Video e filmati sono insufficienti a colmare i vuoti dei momenti di pausa e ad ammortizzare le pericolose cadute di tensione. Arredamento e decorazione dell'ambiente, fantasiosi ed eccentrici, sembrano diventare invece, attualmente, i punti focali di forza, i principali numeri d'attrazione dei nuovi locali. Arredamenti molto scenografici servono ad immettere il pubblico in una dimensione eccezionale da set cinematografico e a garantire assieme una molteplicità di funzioni alla sala stessa: si può ballare, ascoltare musica, guardare film e videotape, ma anche meditare, abbandonarsi ai propri pensieri, estraniarsi in fantasie solitarie.
Il Segreto Pubblico è uno spazio underground, letteralmente sottoterra, adibito, in origine, a centrale elettrica e a cella frigorifera, ed ora a spettacoli. Composto di due vani in stato di abbandono e di rovina 'archeologica', è stato interamente trasfigurato dalle decorazioni murali eseguite dai tre artisti, Ivo Bonacorsi, Francesco Ciancabilla, Gino Gianuizzi, realizzate tutte con vernici spray in stile graffiti: una giungla neoprimitivtecnologica di dinosauri mescolati a cavi elettrici, ali d'aereo plananti tra colate laviche, serpenti filiformi affioranti, come tentacoli sessuali, tra gli anfratti geologici dei tendaggi.