Lo scorso 5 maggio, i Lavoratori dell'arte, collettivo eterogeneo di persone impegnate a livello artistico e culturale, hanno occupato i trenta piani della torre con l'unico intento di trasformarne i piani vuoti (privi di elettricità, pavimenti, quando non degli stessi solai e soffitti), in una pila di ideali, di arte, di cultura e di vita sociale.
Macao è il nome del nuovo centro culturale nato in questo spazio surreale e sfrontato, che da due settimane illumina, attraverso neon azzurri disseminati quasi a tutta altezza, l'area immediatamente prospiciente l'hotel Hilton e il Pirellone.
Pubblicato in origine su Domus 377 / aprile 1961
Le torri di Milano: la torre Galfa La Torre GalFa, alta centrotrè metri, che arricchisce lo "spettacolo" dell'architettura di Milano, là dove essa, nel quartiere direzionale, si rappresenta nella sua vitalità, è parte eminente di quella "creazione ambientale" i cui aspetti milanesi suscitano tanto interesse. Si sono richiamati i diritti d'esistenza della città storica e (quando degne) delle testimonianze stilistiche anche immediatamente antecedenti al nostro tempo.
E, aggiungeremo, raggiunge una bellezza che è subito compresa e amata, perché è la forma (tecnica, e tetica e rappresentativa) di una verità.
La torre di Bega è in questo contesto un elemento inappuntabile, il che è già dire moltissimo: ma si deve aggiungere che, per la particolarità della sua struttura, per la perfezione del suo finimento, per la vigilante presenza di un architetto espertissimo, all'altezza del compito e degli impegni moderni di questa nostra stupenda professione, la Torre GalFa mostra in ogni elemento un raggiungimento particolare di venustà architettonica. Nell'attuare nella loro verità e rigore le espressioni e i termini stessi dell'architettura moderna, quest'opera si compone in una proporzione perfetta di volumi, in una semplicità di linee la cui ascendenza strutturale è espressa con sapienza e verità, con classicità.
Gio Ponti
La torre (che prende il nome dalle sillabe iniziali delle due vie fra cui sorge: Galvani e Fara) è la sede del complesso petrolifero Sarom ed anche della B. P. Italiana. È alta centotrè metri; ha trenta piani fuori terra (distinti in un corpo basso di due piani, e in un corpo alto di ventotto) e due piani sotterranei: mentre i sotterranei occupano (con i servizi, le centrali e i garage) tutta l'area a disposizione (2690 mq), la parte fuori terra si restringe ad una area rettangolare centrale, e lascia spazio libero a giardini e parcheggio. La struttura della torre, in cemento armato, è singolare: è composta non da pilastri ma da "quinte", cioè da sei grandi piloni-quinta, diversamente orientati, sui quali tutto l'edificio insiste: nei due piani interrati le quinte hanno maggior spessore, nei piani più alti si assottigliano e si biforcano.
La Torre Galfa, alta centrotrè metri, arricchisce lo “spettacolo” dell'architettura di Milano, là dove essa, nel quartiere direzionale, si rappresenta nella sua vitalità
Progettista: Melchiorre Bega
Direzione lavori: Giuseppe Casalis
Consulenza strutturale: Arturo Danusso
Calcoli dei cementi: Luigi Antonietti, Piero Papini, Antonio Rognoni
Impianti: Gianfelice Bertolini, Gaetano Altieri