In futuro tutti zingari?
Si è visto – dice Helmuth Schulitz – che (in America) l'aumento del "tempo libero" e della disponibilità di denaro aumenta la mobilità della società ma a questa mobilità, a questo piacere di cambiare di sede e di cambiare di ambiente, non corrisponde una adeguata mobilità delle attrezzature per abitare.
Come teorica è la 'flessbilità' Delle attuali abitazioni stabili, che in realtà non sono in grado di seguire con rapidi cambiamenti degli spazi le mutevoli necessità delle famiglie, così teorica è la 'mobilità' delle attuali abitazioni "su ruote" che in realtà sono così difficili a spostarsi che stanno sempre ferme E così avverrà – dice Schuitz – che un numero crescente di persone avrà più di una casa fissa (in città, al mare ecc.) e più di un'automobile (auto piccola per città, auto grande per viaggio roulotte per vacanze) come mezzo di collegamento. Tante macchine ferme, tanti locali vuoti cioè tanti 'contenitori' (mobili e non, attrezzati e non) periodicamente inutilizzati. Non è ragionevole allora pensare a un sistema unico che raccordi tutti i 'contenitori' (casa, auto roulotte garage, parcheggio) di cui ci serviamo per abitare e per spostarci?
Fisso e inamovibile sarà il grande 'contenitore' centrale, un ambiente con funzione non specifica, inserito stabilmente in una "struttura di servizio", una grande incastellatura e collegato agli impianti: mobili, e quindi agganciabili e sganciabili dal contenitore fisso, i contenitori minori, contenitori su ruote, attrezzati per funzioni specifiche, cioè la cellula-letto, la cellula-bagno, la cellula-cucina (che si possono variamente combinare fra loro) e la cellula-automobile, se cosi si può dire.
Alla mobilità, a questo piacere di cambiare di sede e di cambiare di ambiente, non corrisponde una adeguata mobilità delle attrezzature per abitare.