Una meditata revisione critica dei fondamenti del movimento moderno, assieme ad una attenta mediazione tra innovazione e tradizione, determinano il significato e l'importanza di approfondire la conoscenza dell'opera di Albini, caratterizzata appunto sia dall'innovazione tipologica che dalla ripresa di metodologie e temi della tradizione. Albini determina molto presto, per quanto concerne il disegno dell'arredo, quasi tutte le tipologie sulle quali lavorerà lungo il corso della vita; possiamo quindi leggere le sue opere attraverso l'individuazione di alcuni nuclei tipologici che vorrei definire 'strutturali'. Le sedie, ad esempio, costituiscono una costante variazione condotta su di un'unica tipologia individuabile già nei disegni per il concorso Wohnberdarf del 1940.
Il postulato di Albini è come sempre molto semplice: la struttura, denunciata in tutta la sua scarna essenzialità ove la sezione del materiale usato è ridotta al limite delle proprie possibilità, regge lo schienale ed il sedile ad essa appoggiati o incernierati in un sol punto.