Pubblicato in origine su Domus 457/dicembre 1967
I mobili gonfiabili
L'uomo riuscì a volare per la prima volta appendendosi a un pallone. Per secoli aveva studiato e sperimentato complicate macchine volanti, meccanismi perfetti che a molti costarono una vita di studi, di osservazioni e la vita stessa. Poi la situazione si sbloccò: un involucro, dell'aria calda e su nel cielo. Con l'aria si era risolto un problema vecchio come il mondo. Oggi noi risolviamo molti dei nostri problemi con l'aria, basti pensare ai pneumatici delle automobili, e se ancora non esiste una vera e propria Scienza del Gonfiato, è evidente il nostro interesse per questa tecnica che va sempre più estendendosi contribuendo a modificare e a migliorare la nostra vita.
Design pneumatico
La messa a punto delle tecniche di termosaldatura dei tessuti plastici impermeabili portarono, negli anni '60, al proliferare delle applicazioni pneumatiche.
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- Costantino Corsini
- 19 marzo 2011
Anche in architettura e urbanistica gli studi e gli esempi di applicazioni pneumatiche non mancano di affascinarci con le loro suggestioni da fantascienza. Ora siamo arrivati all'arredo, ai mobili, attratti dalla possibilità di soluzioni effimere, che soddisfino la negazione dei significati che durano, contrapponendovi l'oggetto fatto di niente e solo per l'uso. Il problema era nell'aria. Se ne parlava genericamente tra i designer e si facevano proposte ai produttori, che non riuscivano a liberarsi dal complesso del palloncino e dello spillo. Poi, improvvisamente, le prime fotografie sulle grandi riviste non specializzate, i primi articoli e via via su tutta la stampa sino ai quotidiani: da "Life" a "II Giorno", ormai il gonfiato è di attualità e, come dice "Le Nouvel Observateur", l'opinione pubblica è contagiata da le virus de la pneumanie.
A New York non si perde l'occasione per il business e la Mass Art lncorporated già produce tutta una serie di arredi gonfiati in plastica: poltrone, cuscini e persino un materasso-Ietto a elementi modulari rapportato alla statura dell'utente. I colori sono vivaci sulla lucida trasparenza del vinile, la tecnica è quella della confezione, i laboratori ricordano quelli degli abiti di carta e anche in questo caso il fatto commerciale per lo sfruttamento della trovata è prevalente.
Anche in architettura e urbanistica gli studi e gli esempi di applicazioni pneumatiche non mancano di affascinarci con le loro suggestioni da fantascienza.
Non si riesce a superare la sensazione di lavorare per un mercato precario, si ha l'impressione che alle massicce ordinazioni di oggi seguiranno cali improvvisi e la necessità di cambiare tipo di produzione. Naturalmente tutto questo trova precise corrispondenze nel disegno dei modelli: guardandoli non ci si sente certo in presenza di un fenomeno che potrebbe rivoluzionare le nostre case, si pensa piuttosto a degli oggetti-giocattolo creati per divertire e stupire.
In Europa, dove non si è ancora giunti a una vera produzione di massa, i prototipi rivelano maggiori ambizioni e qualche interesse da parte dei maggiori gruppi industriali, ma anche qui è una palestra di invenzioni, di tentativi. La generalità di questi esempi può dare occasione alla facile critica di ciò che è estraneo a un procedimento di design, nè, d'altra parte, ci sembra il caso di tentare complicati recuperi di questi fenomeni, ricercandone una collocazione all'interno della nostra civiltà industriale. Preferiamo considerarli solo delle stimolanti anticipazioni... Sarà opportuno, piuttosto, sollecitare una coscienza del problema, denunciando ogni equivoco sugli obiettivi e sullo stato culturale che contribuisce a determinarli.