Pubblicato in origine su Domus 242/gennaio 1950
Le Corbusier a Marsiglia
L’edifìcio che Le Corbusier erige a Marsiglia “l’unité d’habitation de grandeur conforme” è giunto, con la sua struttura in cemento armato, al suo fastigio. Questo di Marsiglia è l’avvenimento architettonico moderno oggi più importante nel mondo. È nella stupenda tradizione francese determinare questi avvenimenti che di un problema tecnico-economico-sociale fanno monumentum (non, s’intende un monumento fatto di mole, chè un monumento per essere tale non ha necessità di essere grosso, ma in fatto di significato e di inserimento nella storia). Così è di questo edificio, vero monumento nella storia dell’edilizia francese e nel complesso francese di realizzazioni destinate a risolvere, in quel Paese, il problema dell'abitazione.
Da noi esiste un piano finanziario, il Fanfani-case, che provoca e promuove, quantitativamente, le costruzioni. Ma come? Il piano non fa distinzione fra casa e casa, non esige affatto le case migliori, non conosce l’architettura, è indifferente, è estraneo a questa ambizione di cultura, e – diciamolo di civiltà. Come avvenimento architettonico ha esso forse la risonanza mondiale che la Francia raggiunge con l’evento di Marsiglia? Il nostro piano ha determinato esclusivamente un meccanismo finanziario, una deviazione di capitali verso le case. Ma non ci garantisce affatto, anzi, che l’Italia. la santa Italia, in virtù del successo del Piano non risulti proprio coperta un giorno di brutte case, di inintelligenti architetture.
Perchè Tupini, Ministro dei Lavori Pubblici, e Fanfani, se vogliono lasciare un buon nome, non s’incontrano a Marsiglia con Le Corbusier? Noi, docenti della Facoltà d’Architettura di Milano, ci proponiamo di portare a Marsiglia i nostri allievi e colleghi, e pensiamo che altre Facoltà si uniscano a noi in questo viaggio.
Diamo intanto per chi conosce questa costruzione, un bollettino fotografico: oltre la struttura finita è qui illustrato l’alloggio tipo, che è realizzato già come maquette al vero. Ecco l’ambiente di soggiorno con la balconata superiore e gli ambienti separabili per i ragazzi. L’assunto di Le Corbusier? Situare in un posto stupendo (come gli antichi romani situavano i loro conventi, e i Signori le ville e i castelli: altre “unità d’abitazione” essi pure) un edificio che, godendo di verde, aria, sole, luce in un perfetto orientamento e insolamento, con isolamento acustico, e visuale perfetta (libertà), realizzi alloggi studiatissimi ed indipendentissimi, in un complesso dotato di tutti i servizi (autorimessa, asilo, scuole, cultura fisica. stanze per ospiti, infermeria. assistenza medica e farmaceutica, ristorante, negozi, servizio postale, ecc. ecc.).
Vero monumento nella storia dell'edilizia francese e nel complesso francese di realizzazioni destinate a risolvere, in quel Paese, il problema dell'abitazione
Tutto ciò realizzato ricorrendo a quei mezzi e metodi moderni, progettistici e realizzativi che (in pura analogia produttiva) consentono la realizzazione delle grandi navi, altre “unità d’abitazione” esse pure. Solita obiezione: è un falansterio, è una caserma, ecc. Rispondo con un riferimento: via Boccaccio a Milano (una cosiddetta via 'signorile'!) ha un lato continuo per circa 400 metri di case: che siano di diversi proprietari e di diversa bruttezza, e che abbiano dieci ingressi separati non conta, esse sono, si voglia o no, un blocco continuo di abitazioni, anche più grosso di quello di Marsiglia. Ma quale la differenza? 1) che questo blocco malsano di via Boccaccio, affogato fra opprimenti strade asfaltate, senza alberi c visuale, è difforme, eterogeneo, disunito. ha un lato completamente a nord cosicchè più di un centinaio di ambienti non vedono mai il sole; 2) che gli abitatori di questo blocco in una strada rumorosa e senza verde, per spedire un telegramma debbono percorrere in media 800 metri, (per raggiungere l'ufficio postale di via Leopardi), e 300 per un telefono pubblico, e 300 per raggiungere farmacista, macellaio, droghiere, salumiere, 500 un cartolaio, 500 una autorimessa, 1000 un posto di soccorso, 3000 un piccolo albergo, 1000 un giardino, 1500 un asilo, 3000 una palestra o una pista, ecc. ecc., attraversando strade di traffico pericolose per bambini e vecchi.
Le Corbusier ha invece situato tutto ciò in un complesso unitario completo, con una unità-semplicità straordinaria di strutture e di impianti, in una realizzazione che ha – come mi compiaccio sempre di dire – la forma della sua sostanza. Nel che sta l’architettura.