Quella in via Corridoni è la maggiore delle sole tre case albergo realizzate di un programma per la ricostruzione promosso dal Comune che ne prevedeva ben 22.
Questa nuova tipologia residenziale è rivolta a single o professionisti e costituita da unità alloggio servite da spazi comuni di soggiorno, ristorante, biblioteca, lavanderia e palestra.
Ciascuna cellula individuale di 16 mq comprende il bagno ed è arredata con letto, tavolo, scaffalatura, armadio attrezzato con fornello elettrico.
L’accostamento in serie delle cellule abitative sui due lati di un corridoio dà vita a edifici, per lo più rivestiti da tesserine di mosaico bianco, che mostrano sulle facciate più strette le aperture dei corridoi, scanditi da grandi finestre orizzontali.
In via Corridoni un edificio ‘maschile’ alto 12 piani e uno riservato a ‘donne laureate’ alto 6 piani serrano un volume basso per i servizi comuni, per un totale di 408 unità abitative.
Pubblicato in origine su Domus 243 / febbraio 1950
Paesaggio urbano
“Il rustico è architettura” si diceva nel n. 231 di Domus, presentando queste case-albergo allo stadio di rustico, e augurandoci che tale essenziale bellezza non finisse poi – come assai spesso – falsata dalla posticcia finitura.
Oggi le case-albergo si ergono finite, bianchissime nel loro rivestimento di tesserine ceramiche. E hanno suscitato critiche e polemiche sui giornali, proprio perché, mantenendo fede alla lineare semplicità del rustico, non hanno accolto esteriori decorazioni posticce. La loro bellezza è una bellezza di rapporti: alla grande parete in cui le finestre numerose creano un vero partito architettonico, fa riscontro la stretta fronte completamente chiusa, divisa in mezzo dal lungo solco delle finestre. In sede di critica architettonica, si potrà forse discutere su un certo accentuato schematismo di carattere grafico che uniforma tutta la costruzione; per spiegarci, sembra che queste case siano come dei bozzetti ingigantiti, e questa è forse la ragione per cui esse sono più belle viste da lontano. Ma a parte considerazioni del genere, a noi dispiace che il pubblico non distingua queste architetture degne, dalla massa delle nuove mediocri costruzioni.
Altre architetture significative di Luigi Moretti:
Casa Albergo (con E. Rossi), 1948, Via Camillo Golgi; Via Edoardo Bassini; Via Celeste Clericetti
Casa Albergo (ora Hotel Ibis, con E. Rossi), 1948, Via Camillo Finocchiaro Aprile; Via Lazzaretto