Dieci anni di tormentato impegno occorsero all’eclettico architetto mantovano per il progetto della divisione in lotti su parte della proprietà Serbelloni.
La disposizione delle nuove costruzioni avvenne lungo un asse simmetrico, in grado di salvaguardare e al contempo valorizzare il giardino secolare. Dell’opera di lottizzazione Andreani realizzò due frammenti.
Il palazzo d’angolo su via Serbelloni presenta sullo spigolo evidenti elementi del repertorio classico, come timpani e cornici, deformati e interrotti, applicati sulla parete intonacata con forte effetto chiaroscurale.
Al civico 2 di via Melegari si elevano i dieci piani di Palazzo Fidia, tormentato da sporgenze e rientranze. Qui i tipici materiali lombardi del mattone e del ceppo sono contaminati dal montaggio disordinato di bow-window e altane, arconi neoromanici, pensiline fortemente sporgenti.
Il regista Michelangelo Antonioni adottò nel 1950 questa architettura come set per il suo primo lungometraggio, Cronaca di un amore, le cui vicende si snodano nel contesto sociale dell’alta borghesia milanese.