Fu il primo complesso condominiale a Milano a essere organizzato in due blocchi, uno a corte e uno lineare, separati con una via interna privata (via Mangili), alla quale si accede attraverso un arcone. Dotato di tutte le attrezzature all’avanguardia per i tempi, segnò a Milano il passaggio fra tradizionalismo e Movimento Moderno.
Il progetto venne sviluppato dal giovane Muzio (nello studio Barelli e Colonnese) sul giardino dell’ex villino Borghi-Milius. Al momento della rimozione delle impalcature, la stilizzazione e l’appiattimento degli elementi classici su un involucro astratto e bidimensionale lasciarono perplessi molti milanesi, che giunsero a proporne la demolizione. Da quel momento il complesso sarebbe stato individuato come la “Ca’ Brütta”.
Il rivestimento della parte inferiore è in lastre di travertino; la parte intermedia è intonacata alla francese, con cemento naturale spruzzato; quella superiore in stucco palladiano rosa e nero.
Altre architetture significative di Giovanni Muzio:
Casa d’abitazione, 1930, Via Mario Giurati 5
Case d’abitazione, 1934-1935, Via Andrea Maria Ampère 95/97/99/101
Case Bonaiti-Casa Malugani, 1935-1936, 1936, Via Giuseppe Marcora 8/10/12; Piazza della Repubblica 7/9/5
Casa dei Giornalisti, 1936, Viale Monte Santo 7; Via Andrea Appiani 23/25
Arengo, logge e portici della Manica Lunga del Palazzo Reale (con E.A. Griffini, P.C. Magistretti, P. Portaluppi), 1937-1942-1956, Piazza del Duomo; Via Guglielmo Marconi 1/3; Via Rastrelli 1
Casa dei Giornalisti, 1939, Via Sandro Sandri 2, angolo Via Montebello e Via Renzo Bertoni
Casa d’abitazione, 1940-1941, Piazza Sant’Erasmo 4
Casa d’abitazione, 1951, Corso Magenta 32, angolo Via San Nicolao
Isolato I.N.A. (con L. Muzio), 1966, Via Andrea Doria 17; Via Giulio e Corrado Venini; Via Giovanni Pier Luigi da Palestrina