L’inaugurazione era prevista nel 2020, ma la pandemia ha costretto l’organizzazione a posticipare di un anno. La Biennale di Helsinki, alla sua prima edizione, è stata inaugurata il 12 giugno e terminerà il 26 settembre 2021. Ambientata sull’isola di Vallisaari, una ex base militare nell’arcipelago di Helsinki, la biennale offre innumerevoli spunti di riflessione per ripensare le manifestazioni artistiche nel rispetto dell’ecosistema e della storia dei luoghi che le ospitano. “Relazione con la natura”, “confini e identità”, “tempo e cambiamento” ed “empatia e comunità” rappresentano le quattro macro tematiche attorno alle quali gravitano le opere di 41 artisti finlandesi e internazionali. La Biennale è presentata dall'Helsinki Art Museum (HAM), diretta da Maija Tanninen-Mattila, direttrice dell’HAM, e curata dalle head curators dell'HAM, Pirkko Siitari e Taru Tappola.
L’arte contemporanea in una ex base militare nel mar Baltico
Modello di ecosostenibilità, la Biennale di Helsinki 2021 presenta le opere di 41 artisti finlandesi e internazionali sull’isola di Vallisaari, a pochi minuti di traghetto da Helsinki.
Foto: Matti Pyykkö
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- Clara Rodorigo
- 20 settembre 2021
Il titolo della manifestazione, “The Same Sea”, incoraggia alla riflessione sul concetto di “interconnectedness” (interconnessione) e la relazione di interdipendenza che unisce l’uomo al pianeta che abita. Un legame che si palesa – rafforzato – appena approdati sull’isola, dopo un tragitto di circa 15 minuti in traghetto da Market Square, a Helsinki. Il breve viaggio segna un’esperienza che immediatamente oltrepassa i confini della comune visita museale. Tra le isole meno conosciute di Helsinki, Vallisaari ha servito da base militare e fortificazione durante il regno svedese e l'impero russo. Base per piloti nel diciannovesimo secolo, dal 1946 all'estate del 1965 ha ospitato una stazione meteorologica militare. Durante la seconda guerra mondiale, fu collocato sull’isola un radar di sorveglianza aerea di fabbricazione tedesca. Oggi, ogni angolo di Vallisaari racconta della rivincita della natura sull’intervento dell’uomo. In parte riaperta al pubblico nel 2016, l’isola vanta un paesaggio naturale tra i più diversificati dell’area metropolitana, con oltre quattrocento specie di piante e mille di farfalle. Per proteggere fauna e flora, alcune aree dell’isola sono tuttora chiuse ai visitatori.
La Biennale di Helsinki, ad accesso gratuito, si articola lungo un percorso di tre chilometri tra immensi alberi, funghi dalle forme stravaganti e laghi silenziosi. Edifici e depositi utilizzati dalle forze di difesa finlandesi sono ancora presenti sull’isola. Tra questi l’ex Casa del Pilota, contenente arredi e oggettistica che risale ai tempi in cui le sue stanze, affacciate sul mare e circondate dalla foresta, erano abitate. L’edificio, messo in sicurezza da un team di ingegneri specializzati, accoglie oggi opere d’arte che affrontano tematiche contemporanee, tra cui il dislocamento e la memoria storica. Un filo rosso che collega l’isola di Vallisaari a territori lontani, il passato del luogo al suo presente. Se una stanza presenta i dipinti di Topi Kautonen (1921 – 2011, Finlandia), che ha lavorato nella stazione metereologica dell’isola nel 1949 e ne ha ritratto il paesaggio circostante, un altro ambiente accoglie le ipnotiche fotografie di Mario Rizzi (1962, Italia), testimonianze della vita nei campi di rifugiati nel Medioriente.
Gran parte delle opere rappresentano nuove commissioni site-specific prodotte dagli artisti a seguito di sopralluoghi sull’isola. L’installazione “Quay 6” (2021), realizzata dell’artista finlandese Jakko Niemelä (1959), riflette sui disastrosi effetti del cambiamento climatico. La struttura in legno raggiunge la simbolica altezza di sei metri: se il ghiacciaio della Groenlandia dovesse scomparire, provocherebbe un innalzamento del livello del mare di ugual misura. Alcune tra le installazioni site-specific intervengono direttamente su edifici preesistenti. Impossibile non notare “Shutter Splinter” (2021), monumentale opera dell’artista tedesca Katharina Grosse (1961), che vede l’ex scuola dell’isola (operativa tra il 1950 e il 1980 e oggi inabitabile a causa di batteri tossici) interamente ricoperta in lingue di colore sgargiante.
Le tonalità e i suoni della foresta e del mare non fanno da cornice ma arricchiscono le opere della Biennale del fascino imprevedibile della natura. “FOREST (for a thousand years…)” (2012) è un’installazione sonora immersiva realizzata dal duo Janet Cardiff & George Bures Miller (Canada). L’opera interagisce direttamente con la foresta confondendosi con il suono generato dallo scorrere del vento tra gli alberi e, in alcune giornate più scure, il rumore della pioggia. Ma il visitatore non è mai solo un osservatore. “It Occurred to Me, But a Bit Too Late” (2021) di Meiju Niskala viaggia sul filo tra happening, arte pubblica e poesia, e invita i visitatori ad esplorare e comunicare con il territorio roccioso circostante seguendo le istruzioni dell’artista in cuffia. Il paesaggio naturale diventa anestetico e fonte di rassicurazione di fronte alla tragicità di riflessioni personali sulla vita e sulla morte.
Nel rispetto dell’ecosistema tutti i lavori costituiscono “temporary artworks”, e non lasceranno traccia sull’isola di Vallisaari una volta terminata la Biennale. Il tema dell’ecosostenibilità è centrale per la Biennale di Helsinki. Il posizionamento di ogni opera d'arte è stato valutato con l’impresa statale Metsähallitus e l'Agenzia finlandese per il patrimonio, con particolare attenzione alla conservazione della natura e degli edifici storici e in linea con la Helsinki City Strategy 2017 – 2021. L’obbiettivo è rendere Helsinki una città a emissioni zero entro il 2035. Per la Biennale è stato inoltre sviluppato un programma ambientale sulla base del sistema di gestione ambientale EcoCompass. L’attenzione e il rispetto per il paesaggio naturale, la sensibilità ecosostenibile che caratterizza le opere in mostra e la temporalità determinata e limitata della Biennale di Helsinki ne fanno un modello esemplare per ripensare queste manifestazioni alla luce degli attuali sconvolgimenti climatici e sociali. Una Biennale sostenibile che si prepara, con le migliori premesse, alla prossima edizione.
- Helsinki Biennial 2021: The Same Sea
- isola di Vallisaari, arcipelago di Helsinki
- 12 giugno - 26 settembre 2021
- gratuito
- Maija Tanninen-Mattila
- Taru Tappola e Pirkko Siitari
©Maija Toivanen_HAM_Helsinki Biennial 2021, The Same Sea, 12 giugno - 26 settembre 2021, helsinkibiennial.fi
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HAM Helsinki Art Museum Collection ©Maija Toivanen_HAM_Helsinki Biennial 2021, The Same Sea, 12 giugno - 26 settembre 2021, helsinkibiennial.fi
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HAM_Helsinki Biennial 2021, The Same Sea, 12 giugno - 26 settembre 2021, helsinkibiennial.fi
Courtesy Helsinki Biennial 2021, The Same Sea, 12 giugno - 26 settembre 2021, helsinkibiennial.fi