La caduta del muro di Berlino secondo Tommaso Bonaventura

A trent’anni esatti dalla caduta del muro di Berlino inaugura a Trento “100 marchi”, mostra fotografica che racconta la riunificazione tedesca da un punto di vista inusuale.

Trent'anni dopo la caduta del muro di Berlino è difficile pensare che si possa dire qualcosa di nuovo, sia sull’evento in sé visto in prospettiva storica, sia su come Berlino stessa, la Germania, l’Europa e perfino il Mondo siano cambiati da quel 9 novembre 1989 a oggi. 

Quel giorno, quella città e quel muro sono diventati pietre miliari in una narrazione molto più ampia, il cui finale non è stato ancora scritto. Eppure, considerate ormai icone temporali e geografiche, il loro status di simboli le ha quasi obbligate a diluire il proprio potenziale rappresentativo, costringendole a una dimensione pericolosamente evocativa, nostalgica e quindi, in senso socio-politico, inefficace.

Evitando la trappola del preconfezionamento concettuale (se non ideologico), e abbracciando una visione quasi storicistica, il fotografo Tommaso Bonaventura e la curatrice Elisa Del Prete si sono perciò lanciati nell’impresa di raccontare questo anniversario non tanto nella sua connotazione di Grande Evento, quanto nel suo riflesso meno enfatico. 

Come la cronaca di una svolta epocale raccontata a più riprese da Edgar Reitz o le semplici storie di vite nuove descritte da Ingo Schulze, le immagini realizzate da Bonaventura a Berlino tra il 2018 e il 2019 per il progetto “100 marchi” sono un’indagine quasi intima, dal sapore squisitamente privato, di quel che la riunificazione della Germania ha significato per chi l’ha vissuta da dentro.

I protagonisti del lavoro sono spesso coetanei di Bonaventura, che si è approcciato ai suoi soggetti con l’intenzione di costruire un racconto partecipato, collettivo e non scontato: «Ricordi come hai speso il tuo Begrüssungsgeld?» ha domandato a tutti il fotografo romano, richiamando alla memoria i 100 marchi che dal 1970 al dicembre 1989 i cittadini della Repubblica Democratica Tedesca ricevevano come benvenuto alla loro prima visita in Germania Ovest.

Ogni foto è quindi come un ipertesto, un flash che dalle piccole storie quotidiane raccolte porta, senza mai mostrarla direttamente, alla Storia con la esse maiuscola. Ed essendo realizzate oggi, hanno anche il positivo effetto collaterale di ragionare indirettamente su temi assolutamente (e spesso drammaticamente) contemporanei come confine, estremismo, accoglienza e inclusività.

Già in mostra fino al 6 gennaio 2020 da CAMERA a Torino, “100 marchi” inaugura nuovamente il 9 novembre a Trento presso Le Gallerie della Fondazione museo storico del Trentino, dove resterà aperta fino al 9 febbraio, e sarà anche visitabile presso il CRAF di San Vito al Tagliamento dal 18 gennaio al 22 marzo. 

Titolo:
100 marchi
Date di apertura:
Dal 9 novembre 2019 al 6 gennaio 2020
Curata da:
Elisa Del Prete
Luogo:
Le Gallerie, Fondazione museo storico del Trentino
Indirizzo:
Trento, piazza di Piedicastello

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