La mia ricerca fotografica indaga sui confini delle mie origini, i miei luoghi d’appartenenza, i miei paesaggi interiori, quelli della mia memoria. La passione per le mappe geografiche, gli atlanti, i mappamondi che conservo dalla mia infanzia si rivela in quest’opera nella scelta di impiegare un itinerario cartografico per navigare lungo la linea di costa che circoscrive la città in cui sono nata e in cui pratico la mia arte, Napoli.
Percorrendo la riva disegnata sulla carta nautica ogni giorno ho esplorato un tratto di costa diverso e come in un diario di bordo ho annotato i miei ritrovamenti, le tracce del mio passaggio, le mie riflessioni costruendo un archivio immaginario del mare e delle sue mutevoli variazioni in relazione allo spazio, al clima e ai miei stati d’animo. La cartografia del mare è il mio spartito musicale, un diagramma acquatico in cui si alternano le tempere dell’azzurro, dal blu cobalto al verde acquamarina fino alla schiuma bianca, con le linee geografiche del mio oceano interiore. È una mappa fluida, una geografia del pensiero in cui l’ondeggiamento del mare ricorda il temperamento del mio arcipelago nascosto.
Ilaria Abbiento è un’artista che vive e lavora a Napoli. Da tempo ha intrapreso una ricerca sul tema del mare e del Mediterraneo a cui dedica diverse opere tra cui la Cartografia del Mare esposta al MedPhotoFest Festival del Mediterraneo a Catania e alla galleria Al Blu di Prussia a Napoli, la pubblicazione 12 volte Mare con la casa editrice artigiana Ilfilodipartenope e nel 2018 l’opera Atlante che entra nella collezione d’arte della Biblioteca Vallicelliana di Roma.