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Diesel Wall: un muro nudo per aspiranti artisti
Una parete nuda è un po’ come una pagina bianca: invita a dare libro sfogo alla propria creatività. Un’esigenza, sentita da tanti, ma che il più delle volte è impossibile soddisfare nelle città contemporanee. Per colmare la lacuna ha preso le mosse lo scorso anno l’originale concorso bandito lo scorso anno da Diesel. Nel 2004, il marchio veneto di abbigliamento lanciò una singolare iniziativa: mettere a disposizione di artisti, studenti e creativi 360 metri quadrati di parete nel centro storico di Milano, a pochi passi dalle colonne di San Lorenzo. Oltre 700 i progetti presentati, tre i vincitori, quindicimila le persone che si stima siano passate accanto alla parete ogni giorno.
A distanza di un anno si replica: lo stesso muro ospiterà le opere di altri tre artisti. Per partecipare? Basta preparare un bozzetto (in scala 1:50) dell’opera pensata per essere esposta e collocata sul muro. Toccherà quindi alla giuria internazionale, composta, tra gli altri, dal direttore del Palais de Tokyo Jérôme Sans, dal direttore di Domus Stefano Boeri, dall’artista Patrick Tuttofuoco e dalla direttrice di Flash Art Helena Kontova, il compito di selezionare i tre disegni più originali che, da aprile a gennaio, trasformeranno la parete cieca dell’edificio di via Pioppette 3 in un un’opera d’arte temporanea. I progetti vincitori, a rotazione, rimarranno visibili per tre mesi ciascuno. E.S.