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Il minimalista Castellani a Cambridge
La purezza delle superficie ritmiche di Enrico Castellani, considerarato il precursore Minimalismo e dell’Arte Concettuale, si potrà ammirare a Cambridge con una mostra che sarà alla Kettle's Yard Gallery fino al 23 giugno e che è stata realizzata con il sostegno della Henry Moore Foundation. Curata da Germano Celant e organizzata dalla Fondazione Prada, l’esposizione raccoglie una trentina di opere provenienti da numerose collezioni pubbliche e private in Europa, un’accurata selezione degli oltre cento lavori eseguiti fra il 1958 e il 1970 e presentati da Prada a Milano esattamente un anno fa.
Castellani è stato fondatore, insieme a Piero Manzoni, della rivista Azimuth e dell’omonima galleria milanese. Negli anni Cinquanta, mentre in tutta Europa l’arte astratta e aniconica era in fermento, l’artista tentava di esplorare il potenziale espressivo della superficie bidimensionale. Attraverso l’uso di una semplice ripetizione - celebri le tele impunturate da chiodi in un’alternanza di concavo e convesso - Castellani ha ridotto lo spazio pittorico agli elementi essenziali di spazio, luce e dimensione temporale, protagonisti assoluti della serie dei grandi monocromi a rilievo. Il colore dei primi lavori gradualmente lascia spazio al bianco, “l’assenza di colore” secondo l’artista.