Tra i progetti visionari esposti nella mostra Brutal DC, al Southern Utah Museum of Art, troviamo anche quello per il Robert C. Weaver Federal Building, un complesso brutalista realizzato nel 1968 da Marcel Breuer che doveva rappresentare “la dignità, l’intraprendenza, il vigore e la stabilità del governo nazionale americano” attraverso “il miglior pensiero architettonico americano contemporaneo”.
L’idea di Brooks+Scarpa nasce per dare una risposta architettonica all’evoluzione del lavoro d’ufficio, che ha visto le modalità da remoto imporsi e persistere anche oltre il periodo del distanziamento sociale, lasciando molti edifici ampiamente sottoutilizzati. È proprio in queste condizioni che il Weaver Building, come altri edifici federali di Washington, versa oggi, con i suoi 65 mila metri quadrati parzialmente inattivi.
Brook+Scarpa ne re-immagina quasi metà come una grande comunità ad uso misto, abitata da residenti e lavoratori. La condivisione di parti comuni, tra cui anche cucine e bagni, permette sia di contenere i costi sia di destinare gli spazi riqualificati a nuovi usi in futuro. La proposta prevede l’abbattimento dei lati corti e la riduzione dello spessore di quelli lunghi, al fine migliorare l’accesso di illuminazione e ventilazione naturale.
Il gioco di luce e ombra creato dalle facciate prefabbricate originali – un marchio di fabbrica dell’architettura di Breuer – è, insieme ai pilastri binati inclinati, il tratto iconico dell’edificio che viene conservato. I prospetti interni, che al contrario sono ridefiniti in acciaio e vetro, trasformano lo spazio centrale in un grande giardino destinato a usi multipli dove si alternano spazi con diverse altezze e aree verdi. Le nuove volumetrie e trasparenze trasformano questo spazio in una lanterna nelle ore notturne. Sebbene rimanga una visione (per ora) non realizzata, la proposta di Brook+Scarpa espone un approccio chiaro al monumento brutalista, dove le esigenze d'uso prevalgono sull’integrità del manufatto storico, a favore di un più efficace insediamento di usi contemporanei.