Nietzsche diceva che l’uomo vero vuole due cose: il pericolo e il gioco. E in effetti è innegabile che cimentarsi con la sfida di superare i propri limiti generi per molti una sensazione adrenalinica che si appaga solo con esperienze al di fuori dell’ordinario. Gli adolescenti, per propria natura ma ancora di più oggi dopo due tribolati anni di pandemia, sono i primi ad adeguarsi a questo imperativo sociale di sperimentazione delle proprie possibilità e a volte per loro lo sport è un utile mezzo per trovare una propria identità.
Dopo che lo skateboard e l’arrampicata sportiva sono stati riconosciuti a Tokyo come sport olimpici e in vista di Parigi 2024, a Folkestone nel Regno Unito è stato concepito il primo skatepark multipiano al mondo: un’opera che non è semplicemente un’arena sportiva ma uno strumento di rigenerazione urbana e “generazionale”.
L’edificio, che sorge ai margini di uno dei quartieri più degradati della regione, è una presenza iconica nel paesaggio urbano: un volume denso e massiccio dalle forme morbide e fluttuanti che cresce di dimensioni con l’altezza, sospeso su un vetro traslucido recinto al piano terra, e che sembra sfidare le leggi di gravità.
Il complesso ospita, distribuiti su quattro piani, un caffè e uno spazio per la comunità, una palestra di boxe, una parete di 600 mq per l’arrampicata e diverse piste per lo skateboard, differenziate a seconda del livello di abilità: al primo piano, due piste in calcestruzzo a vista evocano l’invaso vuoto di una piscina, su ispirazione del modello sud californiano di Dogtown dove gli skaters negli anni ’70 hanno cominciato a praticare nelle piscine drenate; ai piani superiori, le piste pavimentate in legno ospitano avvallamenti e ostacoli a simulare percorsi simili agli scenari urbani.
Se la mancanza di superfici piane dà una sensazione di instabilità, ma è molto apprezzata dai sensation seekers (così come definiti da M. Zuckerman), l’esposizione di opere d’arte e l’organizzazione di eventi culturali contribuiscono ad ampliare l’ambito di interesse facendo dell’opera un hub non solo per i giovani ma per la comunità in generale.
“Sembra pericoloso, vero?” – dice l’architetto Guy Hollaway – “stiamo avvolgendo i nostri bambini nell’ovatta per proteggerli tutto il tempo ma penso che, mentre il mondo diventa più sicuro, una struttura adrenalinica controllata sia ciò di cui i giovani hanno bisogno”.
- Progetto:
- F51
- Progetto architettonico:
- Hollaway Studio
- Committente:
- Roger De Haan Charitable Trust/The Sports Trust
- Autorità locale:
- Folkestone & Hythe District Council
- Luogo:
- Tontine St, Folkestone CT20 1JP
- Costruzione:
- Jenner Group
- Skatepark in cemento:
- Maverick Skateparks
- Skatepark in legno:
- Cambian Action
- Ingegneria:
- Ramboll
- Completamento:
- 2022