Cina, una cappella che si ispira alla luna

Un’onirica cappella tra le montagne è metafora di equilibrio universale ed evoca una stagione di sviluppo a partire dai ritmi eterni della natura. 

In tutte le culture la luna ha suscitato sempre una fascinazione sull’uomo: i suoi cicli perenni sono stati associati a fenomeni della natura e dell’esistenza umana come la fertilità, la nascita e la morte, la salute e la malattia.

In una remota località tra le montagne dove esiste ancora un forte retaggio rurale, la luna come emblema di una cultura antica diviene il simbolo di rinascita sociale ed economica, grazie ad una politica di marketing territoriale che intende promuovere l’area attraverso il turismo e nuove possibilità di sviluppo imprenditoriale.

Lo studio Syn Architects, incaricato dal developer Shandong Lushang Group della pianificazione di un’area di circa 55 kmq, ha ideato un progetto che mira a realizzare un equilibrio tra memoria e innovazione, cultura e produttività, e di cui Hometown Moon è il manifesto rappresentativo.

L’opera, immersa nel paesaggio, ospita una cappella per eventi e celebrazioni segnalata in copertura da un’ iconica sagoma semisferica di 12m di diametro che ricorda una luna che sorge dall’acqua.

Syn Architects, Hometown Moon, Daolang Town, Tai’an City, Provincia di Shandong , Cina. Foto Zheng Yan
Syn Architects, Hometown Moon, Daolang Town, Tai’an City, Provincia di Shandong, Cina. Foto Zheng Yan

Un portico introduce il visitatore al di là degli ambienti di accoglienza e servizio al volume cubico a tutta altezza della cappella, dove si colloca l’altra metà della luna visibile superiormente: una cavità che capta la luce naturale diffondendola nel locale e sulle rocce ricoperte di muschio. 

L’edificio suggerisce una poetica duale che è uno dei principi chiave del Tao: sia in copertura sia all’interno, la luna a metà si ricompone nella sua interezza grazie al suo riflesso sull’acqua o sul controsoffitto in acciaio ondulato, giocando con il principio di yin e yang e sottendendo un universo in equilibrio grazie alla sinergica contrapposizione degli opposti.

Syn Architects, Hometown Moon, Daolang Town, Tai’an City, Shandong Province, Cina. Foto Zheng Yan
Syn Architects, Hometown Moon, Daolang Town, Tai’an City, Shandong Province, Cina. Foto Zheng Yan

Un linguaggio espressivo scarno ed essenziale, caratterizzato da finiture in calcestruzzo a vista, acciaio e vetro, conferisce un’aura sacrale e onirica allo spazio che Le Corbusier avrebbe chiamato “ineffabile”, dove minima è la luce artificiale.

Un’opera contemporanea e arcaica insieme, che evoca simbologie eterne attraverso un’architettura a-temporale pensata per rimanere parte integrante del contesto. Perché, come recitava un poema della dinastia Song, “le montagne e i fiumi si evolvono nel tempo, le nuvole e la luna rimangono le stesse”.

Progetto:
Hometown Moon
Architettura:
Syn Architects
Capoprogetto:
Zou Yingxi
Gruppo di progetto:
Liu Yuan, Jin Nan
Interni:
Xia Fuqiang, Qian Guoxing, Cao Zhenzhen, Liu Tingting, Li Qianxi
Gruppo rendering interni:
Feng Yan, Guo Mengjia, Li Hui
Paesaggio:
Jin Nan, Xu Lu, Liu Shuang, Li Beibei, Liang Jingqi
Gruppo rendering architettura:
Zhu Feng, Chen Lan, Liang Xiaoting, Ruan Jianjun, Shi Lina, Tang Tang, Zheng Lihua, Liu Shuang
Contractor:
Shandong Tai Shan Puhui Construction Ltd.
Ingegneri strutturali:
Wang Qiang, Yang Jian, Yan Dongqiang
Consulenza impiantistica:
Huang Yuanzheng, Mei Yantao, Ji Pengcheng
Progetto illuminotecnico:
Create stars studio lighting design
Consulenti:
Feng Yasong, Liao Shijie, Chen Lu, Xu Yan, Zheng Shuai

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