“Una galleria d’arte giocosa, che salva la città monotona con il suo umorismo anti-razionale”: sono le parole con cui Li Wenqiang, il fondatore di Pig Design, riassume lo spirito di Ya Space!. Lo showroom di Hangzhou è un’architettura ironica, che enfatizza intenzionalmente l’ambiguità tra contenitore e contenuto. Destinato ad ospitare una selezione di oggetti di Memphis, li colloca in un interno disegnato come un oggetto di Memphis.

Le sale di Ya Space! sono invase da un surplus di segni archetipi e bizzarri, di geometrie elementari e complesse, in un vero e proprio trionfo postmoderno. Tante composizioni simmetriche si sommano e s’intersecano, moltiplicando i punti di fuga in una ricercata confusione visuale. Il piano di calpestio si scompone in un mosaico di superfici a quote diverse, che articolano lo spazio del livello inferiore in una sequenza di palcoscenici di varia configurazione. Nelle intenzioni di Pig Design, Ya Space! omaggia Memphis proponendo una versione aggiornata della sua ricerca estetica, basata anche sul rifiuto del buon gusto minimal.

Il rivestimento dell’edificio merita un discorso a parte. Il riferimento a Memphis si fa qui più allusivo: Ya Space! è modellato come una scogliera perché la città americana da cui prese nome indirettamente il gruppo è conosciuta in Cina come “Cliff City”. Questa connessione un po’ pretestuosa è l’occasione per disegnare un involucro di grande effetto, multi-sfaccettato e scintillante, ottenuto dall’accostamento di pannelli triangolari di lamiera metallica.

Ya Space! è un chiassoso mini-monumento che urla la sua presenza alla città, un esercizio di stile che per la sua “leggerezza” concettuale e materica sembra volersi configurare più come un padiglione temporaneo che come un’architettura destinata a durare.