Arrivando dalla trafficata via Roma, un volume antropomorfo di travertino emerge dal filo della strada. Così si annuncia ai passanti il nuovo complesso residenziale di Álvaro Siza a Gallarate, realizzato assieme a COR Arquitectos.
A tratti sembra di essere in via Panorâmica a Porto, dove si allineano i corpi edilizi della facoltà di Architettura del maestro portoghese (1985-1996). Siamo però in Lombardia, nel territorio protetto del parco del Ticino, e a fare capolino qui è l’edificio più piccolo del complesso. Il secondo, disegnato a partire dallo stesso modulo e con uguale profondità (15 m, più due di terrazzo), si sviluppa verso via Postporta e il centro storico. Questi due corpi, di quattro piani ciascuno e 20 appartamenti totali, si elevano sopra ai due piani interrati delle autorimesse.
A partire da quello che era un lotto vuoto, il progetto salda la relazione fra il tessuto del centro della cittadina e quello più disteso del periodo Liberty. Parte di quest’ultimo è anche lo stabilimento novecentesco della Manifattura Borgomaneri, di fronte al complesso, che insiste su via Roma.
I due edifici reinterpretano due tipologie diverse, caratterizzanti questi due tessuti urbani: rispettivamente la corte lombarda e la villa a corpo isolato. Coniugando questi due riferimenti tipologici, il lotto riesce nella difficile operazione di parlare un’unica lingua, “risolvendo la città per le persone” come dice Roberto Cremascoli di COR Arquitectos.
Ci si accorge di ciò percorrendo il passaggio che connette via Roma e via Postporta, all’interno del condominio. Oltre a uno dei due piani dell’autorimessa infatti, a disposizione del pubblico è anche questo percorso, che ingloba una loggetta preesistente, quasi una piccola rovina. La sensazione di trovarsi in un piccolo brano di città è enfatizzata da tutti i segni che articolano il piano terra: dai portali che segnalano gli accessi fino ai volumi che risalgono dai piani interrati, dove i progettisti riescono a portare la luce naturale.
Il Siza della residenza sociale è ben presente anche in queste residenze di fascia alta: non c’è gerarchia nell’abitare con dignità, non c’è spazio di importanza secondaria, non c’è dettaglio trascurato. Ad accompagnare la progettazione fin dall’inizio, nel 2012, è stata poi la visita ai capisaldi dell’architettura milanese: da Asnago e Vender a Gio Ponti, da Ignazio Gardella a Piero Portaluppi. Non ultimo ad Aldo Rossi, cui pare riferirsi il triangolo che campeggia nella corte privata che richiama le vicine residenze XX settembre.
“I clienti erano i proprietari del terreno ma anche i costruttori” racconta Cremascoli e “quando il rapporto con il cliente funziona, i lavori vengono bene”. Il complesso, che Siza ha definito un “progetto felice”, pare debba (almeno in parte) la sua riuscita proprio a questa relazione.
- Progetto:
- complesso residenziale
- Luogo:
- Gallarate, Varese, Italia
- Architetti:
- Álvaro Siza e COR arquitectos (Roberto Cremascoli, Edison Okumura, Marta Rodrigues)
- Direzione lavori:
- Luca Morganti, Alessandro Bonicalzi
- Strutture:
- Alberto Battioni
- Calcolatore solai post-tensionati:
- Piero Perucchini
- Collaudatore statico:
- Pietro Boerio
- Termotecnica, elettrotecnica, acustica:
- Gamma Progetti
- Coordinatore sicurezza:
- Claudio Grimoldi
- Collaboratori:
- Andrea Alberio, Massimo Bassani, Francesco Beia, Alessandro Fontana
- Costruttore:
- Bonicalzi Costruzioni
- Area del sito:
- 3.248 mq
- Completamento:
- 2020