Non lontano dalla costa tirrenica, gli architetti Emanuela Frattini Magnusson e Pietro Todeschini progettano una residenza di stampo modernista addossata con discrezione alla sommità di una collina. Sviluppata su un unico livello come un parallelepipedo compatto, la villa si mimetizza nel paesaggio agricolo della bassa Maremma toscana, godendosi il privilegio dell’isolamento e dell’immersione nella natura.
La scelta dei rivestimenti conferisce una sofisticazione ritmica e materica alla linearità della volumetria. All’esterno, l’uso della pietra alberese opera in continuità con un tratto sempiterno dell’architettura toscana, rievocandone le cromie e le tessiture irregolari, e si integra nel prospetto con le aperture delle ampie porte finestra, che moltiplicano gli accessi diretti al giardino, e le persiane in ferro su disegno.
All’interno, la planimetria è scandita da una netta separazione tra un’ampia zona giorno e la zona notte, le cui stanze da letto sono collegate tra loro attraverso un lungo corridoio. Il carattere grafico del progetto è esaltato dalla pavimentazione, che risulta sì ispirata alle tecniche del pavimento veneziano e alla grande interpretazione che ne ha offerto Carlo Scarpa, ma ne reinterpreta il senso attraverso l’utilizzo di tessere in cotto: un altro materiale squisitamente toscano, qui annegato in pasta di cemento con graniglia di marmo di Carrara.
- Location:
- Maremma toscana
- Architetti:
- Emanuela Frattini Magnusson + Pietro Todeschini
- Programma:
- Villa
- Area:
- 200 mq
- Anno:
- 2019
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