Lo studio architettonico britannico guidato da Asif Khan ha curato il progetto dei portali di ingresso della prossima Expo di Dubai. L’evento verrà inaugurato a ottobre e durerà 170 giorni complessivi con l’arrivo previsto di un totale di 25 milioni di persone provenienti da tutto il mondo.

La prima Esposizione Universale nel mondo arabo sarà situata in un’area di 4,38 kmq adiacente all’Aeroporto Internazionale Al Maktoum. Il tema scelto per questa edizione è “Connecting Minds, Creating the Future”, e ha come obiettivo quello di mettere in risalto l’ingegno e lo sviluppo umano.

La fitta trama dei tre portali è una reinterpretazione del disegno del tradizionale mashrabiya, un dispositivo usato nell’architettura dei paesi arabi per la ventilazione forzata naturale e l’ingresso controllato di luce solare. Alti 21 metri e lunghi 30, sono costituiti sul lato dell’ingresso da due porte larghe 10,5 metri, le quali “verranno aperte ogni mattina come manifestazione di accoglienza verso il mondo”, come spiega lo studio di progettazione. Sono realizzati con una fibra ultra-leggera di carbonio capace di offrire alta resistenza strutturale, permettendo così ai cubi di sostenersi senza nessun ulteriore appoggio.

Ognuno di essi sarà posizionato all’ingresso di ciascuno dei tre distretti tematici: Opportunità, Mobilità e Sostenibilità. Questi porteranno poi a delle aree di accoglienza disegnate anche queste dallo studio britannico.

“I portali saranno il primo ed ultimo momento di incontro per tutti quelli che prenderanno parte all’Expo 2020 Dubai” spiega Asif Khan, “e cattureranno il momento trascendentale che la regione sta sperimentando in quanto ospita la sua prima Esposizione Universale – una celebrazione non solo al lascito degli Emirati Arabi Uniti, ma anche al futuro”.