La Scuola di Atene (1511) è uno degli affreschi più famosi del pittore e architetto rinascimentale Raffaello Sanzio. L’opera rappresenta i più celebri filosofi e matematici dell’antichità all’interno di un edificio classico immaginario. Al centro della composizione pittorica, rappresentata in perfetta prospettiva, si trovano i due principali filosofi dell’Antica Grecia, Platone e Aristotele, intenti a dialogare mentre camminano.
Aristotele era famoso per essere un filosofo e docente “peripatetico”. Si dice infatti che prediligesse insegnare tra i peripatoi (περίπατοι, “colonnati”) del ginnasio di Atene, piuttosto che fare lezioni ex cathedra. Nata nel 335 a.C., la Scuola Peripatetica è un “istituzione” informale il cui approccio resta attuale anche dopo quasi 24 secoli. Le istituzioni educative contemporanee infatti devono essere in grado di valorizzare ogni momento di apprendimento e capire che l’educazione coinciderà con la vita stessa.
L’ultima espansione del Brighton Collage, progettata da Ellen Van Loon – OMA, sembra ispirarsi proprio ai principi della scuola di Aristotele, facendo degli spazi distributivi il centro del progetto architettonico.
Il Brighton College è la prima scuola indipendente a essere fondata nel Sussex (1845), un’istituzione abbastanza recente e dal carattere nobiliare. Oggi il campus è un mix di architetture gotiche di epoca Vittoriana e edifici contemporanei. Quello appena completato da OMA è quindi solo l’ultimo di una serie di ampliamenti.
La proposta originale degli architetti olandesi, vincitrice di un concorso internazionale nel 2013, combina spazi dedicati alle scienze e allo sport in un edificio dallo sviluppo longitudinale. Composti da lunghe scalinate, aree dedicate alla sosta e zone per lo studio condiviso, gli ampi spazi di distribuzione sono il vero collante tra le attività scolastiche degli studenti fino ai 18 anni.
Socializzazione e comunicazione, tra scolari o tra discipline, sono i temi attorno a cui ruotano tutte le decisioni progettuali. La scelta di utilizzare in modo diffuso il vetro, non solo in facciata ma anche per le partizioni interne, è quindi fondamentale per connettere visivamente spazi e livelli differenti. La composizione interna fa in modo che non ci sia una marcata divisione tra i piani, ma paesaggio fluido i cui percorsi portano fino al tetto-giardino, sui cui si trova un’addizionale pista d’atletica e un punto d’osservazione verso il Mare del Nord.
Il mix di funzioni – vero marchio di fabbrica OMA – riesce particolarmente bene grazie soprattutto a quelle sportive, che offrono piacevoli e inaspettate variazioni di spazi, materiali e cromie. Mentre le aree dedicate alle materie scientifiche sono distribuite in modo più tradizionale – quasi razionale –, quelle legate alle attività motorie hanno programmi sovrapponibili, mutevoli e ambigui.
L’edificio si adatta perfettamente alla morfologia del campus e del quartiere, con facciate che imitano il ritmo regolare delle case a schiera dal lato opposto del campus. Caratteristica notevole per un edificio di così grande mole è la ventilazione naturale di tutti gli ambienti (a eccezione della piscina). Con il contributo creativo degli ingegneri impiantisti, Ellen Van Loos ha sperimentato delle particolari aperture integrate ai telai di facciata, che permettono di ventilare le singole aule, lasciando all’uomo il compito di regolare le condizioni interne degli ambienti.
- Progetto:
- Edificio per lo Sport e le Scienze del Brighton College
- Tipologia:
- Educazione
- Architetto:
- Ellen Van Loon – OMA
- Direttore progetto:
- Carol Patterson
- Team di progetto:
- Carol Patterson, Marina Cogliani, Cristina Marin de Juan, Dinka Beglerbegovic, Michalis Hadjistyllis, Mario Rodriguez, Isabel da Silva, Tom Pailing, Magdalena Stanescu
- Strutture:
- Fluid Engineering
- Paesaggio:
- Bradley-Hole Schoenaich
- Acustica:
- Ramboll
- Sostenibilità:
- Eight Associates
- Impianti:
- Skelley and Couch
- Costruzione:
- McLaren
- Superficie:
- 7,425 sqm
- Completamento:
- 2020