“At Home. Progetti per l’abitare contemporaneo dalle collezioni del MAXXI Architettura” è una mostra che tocca i temi più interessanti, attuali, aperti, dell’architettura dei giorni nostri: dall’edilizia popolare, ai grandi laboratori urbani, alla sostenibilità, al co-housing. Per farlo, i curatori Margerita Guccione e Pippo Ciorra hanno selezionato materiali molto speciali dai prestigiosi archivi del MAXXI mettendo in mostra, progetti, disegni, documenti, fotografie e film.
La mostra, che fra i pregi, ha quello di fare vivere un archivio, e trasformarlo in territorio di ricerca aperto, attivo e propositivo, affianca progetti di architetti storici italiani con opere di progettisti internazionali delle ultime generazioni. Così, ad esempio, un’icona come Villa Malaparte a Capri dialoga con il rifugio sulle Dolomiti dei giovani DEMOGO; i Collegi universitari di Urbino di Giancarlo De Carlo si confrontano con Sugar Hill di David Adjaye ad Harlem. Casa Baldi di Paolo Portoghesi a Roma è affiancata alla casa “spaziale” di Zaha Hadid in Russia, mentre Il Bosco Verticale di Stefano Boeri a Milano è messo in relazione alla Moryama House di Tokyo
L’intera mostra è un dialogo, non solo fra le coppie di architetti che Guccione e Ciorra affiancano per affinità, punti, e contrappunti, ma anche con il pubblico, e con il mondo della progettazione, quello sul campo, e quello teorico e universitario.
In mostra materiali d’epoca rari e interessanti di architetti storici come Adalberto Libera, Pierluigi Nervi, Carlo Scarpa, Mario Fiorentino, Aldo Rossi e Paolo Portoghesi, case histories come, il progetto INA Casa, sono affiancati a progetti e tipologie del XXI Secolo. Il percorso è denso di soprese e dialoghi non scontati, come ad esempio quello fra Casa Veritti di Carlo Scarpa e La Casa a Modica di Maria Giuseppina Grasso Cannizzo. Siciliana quest’ultima, veneto Scarpa, condividono – come spiegano i curatori – un rigore zen e quasi giapponese, l’interesse per l’arte, per la piccola scala, per i materiali scelti e studiati con attenzione.
Da non perdere lo spunto di riflessione che mette in dialogo due straordinari esempi del contemporaneo: il Bosco Verticale a Milano e la Moryama House a Tokyo di Ryue Nisshizawa. L’affinità si gioca sul dialogo con il contesto, sul rapporto fra interno ed esterno, architettura e natura.
In scala molto più grande, Boeri sviluppa l’idea dell’housing collettivo in verticale, trasformando la torre per abitazioni in una serie di ville sovrapposte ognuna con il suo giardino, e tutte insieme in una foresta di due ettari. “Più che una torre di abitazioni l’edificio di Boeri ambisce ad essere una sovrapposizione di ville ciascuna con il proprio giardino”, scrivono i curatori. “Sono le ville sovrapposte già immaginate da Le Corbusier qui tradotte in un’icona milanese ed ecologista”.
In una dimensione che parte invece dalla casa individuale Nisshizawa esplode lo spazio privato in una serie di ambienti che dialogano, in orizzontale, con il contesto urbano e naturale. At Home continua in un percorso, e in un public program, che considera l’archetipo dell’abitare in tutte le sue complesse, affascinanti, sfaccettature.
- Mostra:
- At Home. Progetti per l’abitare contemporaneo
- Curatori:
- Margherita Guccione e Pippo Ciorra
- Luogo:
- MAXXI
- Dove:
- Roma
- Date di apertura:
- 17 aprile 2019-22 marzo 2020