La scuola per l’infanzia è un tipo edilizio da molti punti di vista ambiguo: è di fatto un edificio, spesso di piccola scala, ma è il primo spazio extra-domestico, di complessità “urbana”, che i suoi utilizzatori sperimentano; inoltre, è un’architettura per definizione pubblica, ma che non può aprirsi interamente alla città in ragione della popolazione “sensibile” che accoglie.
Sono tematiche che si riflettono anche nel progetto dell’asilo che Crossboundaries costruisce nel villaggio cinese di Beisha. Rifiutata in toto la tipologia standard del blocco a corte, le aule e gli ambienti comuni si dispongono in un cluster di volumi indipendenti, che si adattano alla scala dell’architettura ordinaria locale e ne ripropongono le forme (il tetto a falde) e i materiali (i mattoni, che qui sono di riciclo e reperiti in loco). La scuola diventa una miniatura della città.
Le classi ai piani terra funzionano in continuità con gli spazi all’aperto, attrezzati per il gioco e per altre attività ricreative. Al livello superiore, un sistema di passerelle e di piattaforme sopraelevate duplica le possibilità di esplorazione e di scoperta all’interno del recinto protetto della scuola, e le trasla ad una quota inedita.
Nel paesaggio univocamente orizzontale della grande campagna cinese (che in questa provincia dello Jiangsu è più marcato che altrove), questo punto di vista sopraelevato è un privilegio. Nelle parole di Crossboundaries, si tratta di “un piccolo cambiamento di prospettiva, che permette ai bambini di inquadrare il loro intorno in maniera inedita, e di espandere la loro esperienza spaziale quotidiana”.
- Progetto:
- asilo
- Luogo:
- Beisha, Jiangsu, Cina
- Architetti:
- Crossboundaries
- Partners in charge:
- Binke Lenhardt, Dong Hao
- Team di progetto:
- Tracey Loontjens, Alan Chou, Andra Ciocoiu, Hao Hongyi
- Committente:
- Education bureau of Fu’ning county, Jiangsu
- Superficie:
- 2.815 mq
- Completamento:
- 2018