L’architetto giapponese Tono Mirai progetta una residenza che si fonde completamente con il bosco circostante. La richiesta del committente era molto chiara: “un’architettura inusuale, bellissima e che in cui non sentire il passare del tempo”.
La Shell House è stata costruita in un’area naturale incontaminata nella prefettura di Nagano, in Giappone. Si tratta di un rifugio compatto che per via delle normative stringenti occupa solo il 20% del lotto di 300mq. Il guscio è rivolto completamente verso sud, alla ricerca della poca luce che filtra tra la fitta generazione e per guardare un piccolo corso d’acqua che tange l’area di progetto.
L’architetto compie la scelta radicale di evitare materiali derivanti dal petrolio e per la costruzione utilizza solamente legno e terra, che lavora artigianalmente per cercare un legame profondo con la natura.
Il rivestimento esterno è formato da squame di legno, che fanno sembrare il rifugio come un’enorme pigna. All’interno, un muro di pietra dalle forme sinuose avvolge un unico spazio aperto distribuito su due livelli; ad esso si lega la struttura, che è di legno come i serramenti, la scala, gli arredi e il pavimento, dando forma a un ambiente caldo e accogliente.
“Le sette travi nate dalla terra organica sono espressione del ciclo della vita dell’uomo e dell’universo. I due cerchi inscritti rappresentano invece la loro corrispondenza,” racconta Tono Mirai. Il rispetto per l’ambiente ha guidato anche alcune scelte tecniche. Ad esempio, al muro di pietra è abbinato uno spesso strato di coibentazione – ben 18 cm – che rende la casa un edificio passivo, che raggiunge gli standard qualitativi più alti richiesti dalla normativa giapponese.
- Progetto:
- Shell House
- Luogo:
- Nagano, Giappone
- Architetto:
- Tono Mirai
- Completamento:
- 2019