Lo Studio Museum, simbolo di Harlem, riaprirà nel 2025

Era chiuso dal 2018: inaugura la nuova sede del museo di New York che da oltre cinquant’anni è un punto di riferimento per artisti afrodiscendenti e dialogo interculturale.

Courtesy Studio Museum in Harlem. Photo: © Albert Vecerka/Esto

Orgoglio e valorizzazione dell’identità culturale afroamericana sono i principi guida dello Studio Museum di Harlem. Dalla prima sede in affitto al secondo piano di un edificio su 2033 Fifth Avenue, aperta nel 1968 su volontà di un gruppo di artisti, attivisti e filantropi per dare voce a quella cultura black che difficilmente trovava spazio nei canali mainstream, al sito attuale in 144 West 125th Street nel cuore di Harlem dove l’istituzione si trasferì nel 1979, da oltre cinquant’anni Studio Museum è un punto di riferimento per gli artisti di origine africana e un nodo di riflessione e dibattito multidisciplinare sull’arte e sulla società contemporanea. 

Wangechi Mutu, Hide 'n' Seek, Kill or Speak, 2004. Courtesy Studio Museum in Harlem

Nel 2017, grazie a finanziamenti pubblici e contributi filantropici, il Museo comincia a concretizzare il sogno di espandersi: David Adjaye, con il suo team newyorkese e in collaborazione con lo studio Cooper Robertson, realizza il progetto per un nuovo fabbricato in sostituzione dell’edificio esistente. Nel 2018, il museo chiude per l’avvio dei lavori, pur continuando a sviluppare le sue attività in sedi “satellite” ad Harlem e altrove. Nell’autunno 2025 sarà inaugurata la nuova sede che ospiterà, oltre alla collezione permanente (circa 9.000 opere per un arco temporale di 200 anni tra dipinti, installazioni, sculture, fotografie, opere multimediali), anche spazi espositivi e pubblici (per artisti in residenza, educativi e ricreativi) consistentemente incrementati.

Il nuovo edificio trae ispirazione dalle caratteristiche materiche e cromatiche del vivace quartiere di Harlem. Un collage di volumi sovrapposti di diverse dimensioni, a singola e a doppia altezza, gioca con gli elementi costruttivi tradizionali (porte, aperture, davanzali) e caratterizza la facciata in cemento prefabbricato dai toni grigio scuro, dove ampie superfici vetrate creano un’interconnessione visiva continua con la strada. L’edificio si distribuisce su sette livelli. Al livello inferiore si trovano caffetteria, servizi e sala per conferenze e spettacoli; al piano terra, la zona reception, un negozio e uno spazio per mostre; al secondo-terzo piano, laboratori, un centro educativo e gallerie espositive per ospitare anche opere di grandi dimensioni; al quarto piano, spazi mostra e ambienti per gli artisti in residenza; al quinto piano, ambienti flessibili e in copertura una terrazza pubblica con aree a verde. 

Courtesy Studio Museum in Harlem. Photo: © Albert Vecerka/Esto

All’interno il progetto prevede spazi fluidi e interconnessi, dove l’arte si mescola alla vita quotidiana senza soluzione di continuità: gallerie espositive e spazi per artisti in residenza sono collegati agli ambienti educativi, consentendo un intreccio organico di creatività, produzione artistica e apprendimento. 

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