Whitefield ha mantenuto il carattere di suggestivo insediamento circondato da terreni agricoli alla periferia est della città di Bangalore fino alla fine degli anni '90, quando il boom informatico locale lo ha trasformato in un importante sobborgo tecnologico della città.
Costruita sul sedime di una piccola casa di mattoni preesistente, la nuova residenza di 427 mq disegnata dallo studio di architettura indiano CollectiveProject, circondata da un ampio giardino e un recinto, si converte in rifugio per una giovane famiglia di cinque persone all'interno del denso tessuto urbano non pianificato di Whitefield.

Il progetto si sviluppa intorno a un piccolo patio triangolare, che ricorda la fondazioni originarie e la storia del luogo e che diventa elemento regolatore degli spazi della casa.
Ampie aperture mettono in comunicazione questo cuore verde abitato da acqua e piante, con le stanze della zona giorno a piano terra.

La distribuzione delle stanze dislocate sui due livelli e la successione ritmata degli spazi definiti dall'uso del mattone, generano una complessità spaziale simile a quella di un piccolo villaggio: zone filtro tra gli interni e il giardino si combinano con logge, terrazze, doppie altezze, tortuosi percorsi interni che servono le camere e aperture che definiscono un articolato intreccio di assi visivi e prospettive.

Attraverso l'uso di mattoni artigianali questo progetto celebra l'imperfezione del materiale e i diversi modi in cui può essere posato.
Muri di mattoni pieni e forati si susseguono generando una narrazione di gelosie e tensioni di luce e ombre nello spazio domestico.