Ideato nel 2016 e realizzato in tre fasi, il bivacco Luca Pasqualetti è ora aperto al pubblico e rivolto agli alpinisti che percorrono gli itinerari “dimenticati” della zona. Il progetto nasce dall’incontro tra gli architetti Roberto Dini e Stefano Girodo – ricercatori dell’Istituto di Architettura Montana del Politecnico di Torino – e le guide alpine locali Espri Savadzo, dedite alla riscoperta dei luoghi selvaggi e remoti della Valpelline.
La cresta del Morion divide la Valle di Ollmont da quella di Bionaz, con viste mozzafiato sul Mont Vélan, Cervino, Monte Rosa e Monte Bianco e le montagne della Valle d’Aosta meridionale; la sua conquista è avvenuta nel 1891 da Fredrick Baker-Gabb. Come spiegano i progettisti, l’attraversamento dell’intera cresta richiede fino a tre giorni, e ad oggi
erano in pochissimi a cimentarsi in questo viaggio alpinistico: il rifugio é pensato proprio per inframezzare questo itinerario e incentivarne la percorrenza. Il bivacco Luca Pasqualetti risponde alle sfide climatiche del luogo: impervio, con temperature fino a oltre -20°C e venti fino a 200 km/h, uniti a precipitazioni intense e metri di neve al suolo.
Le scelte costruttive sono tutte improntate a semplicità, funzionalità e performance termica. I componenti, tutti di elevata qualità e prestazione strutturale, sono stati pensati e dimensionati per essere trasportati in elicottero e installati con facilità in un giorno di lavoro, montati a secco senza l’uso di calcestruzzo, riciclabili e certificati ecologicamente. Per non lasciare alcuna traccia sul suolo le fondazioni si ancorano in maniera puntuale attraverso un basamento in carpenteria metallica.
Gli interni godono di una vista panoramica eccezionale e sono orientati a est in modo da ricavare il massimo apporto di calore dai raggi solari. Lo spazio del soggiorno è costituito da un tavolo con otto posti a sedere e mobili integrati per riporre l’attrezzatura. L’illuminazione è garantita da un pannello solare a batteria.
- Progetto:
- Bivacco Luca Pasqualetti
- Tipologia:
- bivacco di montagna
- Architetti:
- Roberto Dini e Stefano Girodo
- Committenti:
- Espri Sarvadzo
- Associazione:
- Cantieri d’Alta Quota
- Strutture:
- Ing. Corrado Curti
- Pratiche edilizie:
- Fabrizio Venturini
- Indagine geologica:
- Ivan Pervier
- Rendering:
- Paolo Filipazzi
- Consulenza storico-critica:
- Luca Gibello
- Partner tecnico:
- LEAPfactory
- Costruzione:
- Samuele Ballerio, Gianpaolo Ducly
- Completamento:
- 2018