Proprio a partire da questo progetto – il concorso è del 2005 – nasce il sodalizio professionale di uno studio che ha la multiculturalità nel sangue e nelle origini dei tre fondatori: l’italo-israeliano Dan Dorell, la libanese Lina Ghotmeh, il giapponese Tsuyoshi Tane. Accomunati da una stessa idea di progettare sostenibile, d’inventare soluzioni inaspettate e inedite affinché le architetture non abbiano un impatto pesante sull’ambiente e sulle sempre più scarse risorse del pianeta. Anzi, per DGT gli edifici dovrebbero essere addirittura “produttivi”, ovvero poter rigenerare e rendere all’ambiente le risorse in modo attivo.
Tutti i progetti dello studio parigino – molti realizzati, alcuni rimasti su carta – affrontano quindi il tema della sostenibilità tra architettura e ambiente in modo non convenzionale, assolutamente inventivo.