





Cohen e Grossman suggeriscono che il fascino di AUA – e di altri analoghi gruppi dell’epoca – stia nell’utopia che rappresentano: un’utopia concreta, per usare la definizione del filosofo tedesco Ernst Bloch. Ma, come ogni famiglia, quella di AUA era piena di vitalità e allo stesso tempo profondamente disfunzionale. Questo è quanto traspare dalla prima retrospettiva mai dedicata al suo lavoro: una mostra ricca, densa e intensa, un inno a un’epoca in cui politica e cultura camminavano mano nella mano. E tuttavia, benché la mostra sveli un’abbondante messe di materiali d’archivio, modelli, disegni, fotografie e interviste originali, si sarebbe voluto che si lasciasse più spazio per respirare e assorbire quella che appare come una mostra da cinque sale condensata in un unico, limitato spazio espositivo. Ma per fortuna, dopo la chiusura della mostra, resta il catalogo. “AUA. Une architecture de l’engagement 1960-1985”, è un volume ben concepito e curato con intelligenza, che presenta una straordinaria collezione di saggi scritti da alcuni dei migliori storici dell’architettura francesi di oggi. E perciò mostra e catalogo danno un contributo immenso alla recente storia francese.
fino al 29 febbraio 2016
Les années AUA
Curatori: Jean-Louis Cohen con Vanessa Grossman
Centre de l’Architecture et du Patrimoine
1 place du Trocadéro, Parigi

Ispirati dalla natura
Fast, azienda fondata nel 1995 in Valle Sabbia dalla famiglia Levrangi, è specializzata nell’arredamento outdoor e rappresenta un’eccellenza del Made in Italy.