Le facciate degli edifici Ferdinand, Curtis e Waterman circondano il lotto, rivolgendosi verso tutti i lati della città. Il progetto unisce gli angoli di questi edifici in un nuovo edificio. Mescolando vecchio e nuovo in una serie di spazi poco appariscenti ma fieri, l’opera guarda al futuro mentre fa riferimento al passato ricco e vivace del quartiere.
La facciata storica in calcare e terracotta dei cinque piani del Ferdinand viene ripristinata e mantenuta come punto di riferimento, restituendo vita a un edificio intimamente legato alla comunità di Dudley. Le facciate del Curtis, con i loro mattoni rossi in stile Queen Anne, e del Waterman, in granito di Boston, sono state restaurate e mantengono l’aspetto e la scala della Dudley Square, mentre il volume centrale apporta un’estetica moderna, minima nella forma, ma di rilievo nel livello delle lavorazioni impiegate. Insieme, questi elementi creano una texture ricca sia fisicamente che concettualmente: una forma a gradoni che rispetta i volumi storici delle tre strutture originali.
In riferimento edifici originali, il pensiero prevalente durante la fase di progettazione è stato quello di celebrare con il nuovo centro le tecniche costruttive locali. Come un edificio di Boston con un tocco olandese, un’interpretazione contemporanea della stratificazione classica si manifesta nella muratura che comprende una serie di diverse tecniche di apparecchiature murarie. Dalla facciata in mattoni emergono elementi in rilievo che gettano ombre un sull’altro in un giocoso ritmo “jazz”. Grazie alle proprietà vetrose del mattone la facciata riflette la luce in modi diversi a seconda delle condizioni atmosferiche.
Per celebrare la storia del quartiere come centro logistico, il vuoto dei binari storici viene utilizzato come percorso principale di circolazione ai livelli più bassi. Gli ingressi sono contrassegnati da un’interpretazione astratta della ferrovia sotto forma di barre luminose sospese. In cima il volume centrale, l’attico meccanico raddoppia come un faro di luce che annuncia la “rinascita” di Dudley Square.
Il piano terra della struttura è una zona interamente pubblica – denominata “New Dudley Square” – che offre uno spazio per gli incontri della comunità e opportunità per lo sviluppo economico individuale. Il secondo piano è dotato di spazi in cui si interfacciano i genitori, gli studenti e il personale, oltre a essere sede del Roxbury Innovation Center. La doppia altezza della School Committee Room, circondata dalla facciata del Ferdinand Building, può essere utilizzata anche per attività culturali e comunitarie.
Al di sopra, tre piani con gli uffici del BPS con spazi di lavoro flessibili che variano da piani di uffici aperti a piccoli uffici per la concentrazione, oltre a sale riunioni e nicchie lungo le facciate. Il sesto piano ospita sale riunioni pubbliche e una terrazza panoramica che si affaccia su tutta la metropoli. Questo spazio sul tetto è gratuito e accessibile a tutti.
Bruce C. Bolling Municipal Building, Boston
Tipologia: edificio per uffici
Architetti: Mecanoo
Architetto partner, architetto paesaggista e ingegnere civile: Sasaki Associates
Consulente per la conservazione storica: Building Conservation Associates
Ingegneria strutturale, meccanica ed elettrica: Arup
Consulente illuminotecnico: Lam Partners
Capocantiere: Shawmut Design and Construction
Gestione del progetto per il cliente: PMA Consultants
Committente: City of Boston
Area: 16.700 mq
Completamento: 2015