L’inaugurazione ha coinciso con il “quattordicesimo compleanno” dello YAP, il programma d’attività dedicato al sostegno dei giovani architetti. Pedro Gadanho, curatore presso il Dipartimento d’Architettura e Design del MoMA, ha confermato dicendo che lo YAP “offre ai giovani architetti l’occasione di costruire”. Quando gli è stato chiesto perché la cosa sia importante ha risposto: “Le occasioni non capitano spesso, questa iniziativa sveltisce le cose”. Il programma e il contesto del cortile permettono opere più sperimentali. “Ci sono moltissimi buoni architetti, ma questi (i selezionati per lo YAP) sono i migliori”, ha affermato Gadanho.
Come fa il MoMA PS1 a trasformare ogni anno il suo cortile con una nuova prospettiva dell’architettura e a offrire nel contempo una nuova esperienza al pubblico? Caroline O’Donnell, responsabile del progetto vincitore Party Wall, dello studio CODA, è la risposta di quest’anno. Come ha affermato O’Donnell in parole semplici nella serata delle conferenza stampa, Party Wall è un “progetto di condivisione”.
Dal punto di vista lessicale il nome del progetto è una chiara allusione alla definizione architettonica di party wall: un muro condiviso che fornisce sostegno comune a due o più parti della costruzione.