La nuova biblioteca di Seinäjoki progettata dallo studio finlandese JKMM si colloca all'interno del Centro Amministrativo e Culturale della stessa città, progettato da Alvar Aalto. L'edificio della biblioteca era stato completato nel 1965, ma non poteva rispondere alla successiva espansione urbana e alle mutate esigenze del programma. Data l'eccezionalità del contesto, il tema dell'integrazione ha rappresentato il punto di partenza del processo progettuale. "Il capolavoro di Aalto non è un semplice termine con cui confrontarsi", spiegano gli architetti, "l'obiettivo è stato così quello di creare un nuovo edificio che non solo si adattasse al prestigioso contesto, ma che piuttosto provasse anche a sfidarlo".
Dividendo il nuovo edificio in tre parti geometriche, gli architetti hanno trovato il modo di conciliare il suo grande volume con la scala del centro civico. Il rame scuro delle facciate si distingue nettamente dal candore degli edifici di Aalto, contribuendo a distaccare il nuovo dal vecchio. All'interno il cuore del progetto è rappresentato da una grande terrazza centrale destinata alla lettura, a eventi e in generale interpretata come luogo di incontro e di collegamento funzionale strategico tra i nuovi volumi e quelli preesistenti. Gli spazi interni tendono a fondersi l'un l'altro in un open space che offre molteplici viste verso le librerie e gli spazi comuni.
Dalle ampie vetrate della sala principale sono inquadrati una serie di punti di riferimento locali come la torre dell'orologio della chiesa e la facciata a forma di ventaglio della vecchia biblioteca, rivelando così un atteggiamento opposto rispetto alla concezione spaziale di Aalto che enfatizza la luce naturale indiretta, limitando le viste verso l'esterno.
L'edificio è stato realizzato in cemento gettato in opera, in modo da poter assecondare le forme scultoree dei tre corpi della biblioteca. L'orientamento delle aperture è stato studiato in modo da evitare il surriscaldamento degli spazi interni, concentrando le ampie superfici vetrate lungo la facciata nord.
Il programma del nuovo edificio predilige la creazione di spazi aperti e adattabili interconnessi, rispondendo in maniera adeguata al cambiamento del ruolo stesso della biblioteca nella società contemporanea in relazione soprattutto ai nuovi canali di informazione digitali. "L'ambiente interno è concepito come catalizzatore sociale, e incoraggia gli utenti ad essere attivi, invece di ricevere passivamente informazioni e servizi", spiegano gli architetti. "In altre parole, la biblioteca deve essere uno spazio pubblico versatile in grado di fornire esperienze".