Il metodo Maio
Nel momento più feroce della crisi finanziaria e architettonica che la Spagna abbia vissuto da lungo tempo, un team di architetti scommette su un modello di studio eterogeneo, versatile e coraggioso. Aprendo un nuovo spazio di lavoro meticcio e utilizzando un modello di gestione economica basato sul rapporto diretto con le imprese del settore, scommette su una squadra che lavora con spirito di collettività e sviluppa nuovi progetti non incentrati unicamente sul costruire. Navigando controcorrente rispetto alla linea conservatrice di austerità generale diffusa in Catalogna, pensa in grande e ha successo.
I quattro componenti di Maio mi accolgono in uno spazio grande, elegante e bellissimo, appena inaugurato nel quartiere di Gràcia, a Barcellona, diviso in due parti, una delle quali, lo spazio di lavoro, è caratterizzata da un unico tavolo posto al centro, lungo dodici metri e mezzo. Senza separazioni né limitazioni. Un tavolo che Maio condivide con grafici, architetti, professionisti della visualizzazione dati, videoartisti e tutti quelli con cui possono scambiarsi esperienze e collaborazioni. "Le persone che si affacciano al nostro tavolo vengono qui perché abbiamo una certa affinità. Noi siamo interessati a loro e loro sono interessati a noi," commenta Anna Puigjaner, una dei componenti di Maio, durante il nostro incontro a metà dello scorso agosto.
Lo spazio ha una sfaccettatura pubblica e ludica di cui si sentiva la mancanza in una Barcellona caduta un po' in letargo tra l'esplosione di attività architettonica vissuta da Madrid qualche anno fa e la schiacciante crisi economica che sta devastando il paese, canalizzando tutta la discussione creativa verso la parola "austerità". Guillermo López è esplicito al riguardo: "Sono contro l'austerità. L'austerità è soprattutto un processo mentale, per questo non m'interessa. Bisogna pensare in grande e con le risorse che si hanno si possono fare cose migliori o peggiori. Il fatto di pensare a priori che una cosa debba essere austera equivale a pensare a priori che debba essere brutta o bella".
Uno degli aspetti più interessanti di Maio è che non costituisce l'intero spettro professionale dei suoi componenti. Ciascuno di loro sviluppa individualmente un'attività architettonica non fondata sul costruire.
Carlos Mínguez Carrasco (@cmc)