Open Source Design 03: un monumento a RoboCop

Può l'open source avere un ruolo per l'urbanistica? Lanciata su Kickstarter, la proposta di innalzare un monumento a RoboCop ha raccolto l'adesione di alcune migliaia di persone nel mondo.

Questo articolo è stato pubblicato su Domus 948, giugno 2011

Strane cose succedono quando si mobilitano le nicchie dei nerd di internet. In meno di una settimana l'idea, pazza e geniale al tempo stesso, di erigere a Detroit una statua al protagonista del film RoboCop, girato nel 1987 e ambientato nella città americana, ha superato il traguardo dei 50.000$ di donazioni sul sito web di raccolta fondi Kickstarter. Tutto ha avuto inizio lo scorso febbraio, quando una faceta annotazione su Twitter sul fatto che alla città occorresse una statua del poliziotto androide protagonista del film suscitò una risposta del sindaco Dave Bing, il quale dichiarò che la città non aveva di questi progetti. Quasi istantaneamente, questi progetti vennero organicamente alla luce. Una pagina di Facebook mise insieme oltre 9.000 fan in un giorno e questa ondata d'interesse indusse alcuni cittadini a dare inizio alla raccolta di fondi.

Dopo un percorso di 45 giorni, la campagna Una statua di RoboCop per Detroit! aveva raccolto 67.436 $ da più di 2.700 donatori, compresa l'offerta di 25.000$ di un fan particolarmente interessato. E quindi una folla di filantropirla da ogni parte del mondo (ma in maggioranza da qualche sobborgo di Detroit) ha davvero finanziato quest'idea perché diventasse realtà. Magari non è proprio quello di cui Detroit ha bisogno, ma vuol dire qualcosa. Un vistoso fenomeno di calo demografico e di scomparsa di posti di lavoro ha avviato la città a una progressiva decadenza che non dà segni di sosta. Una sottolineatura che era ancor più pronunciata nel film RoboCop, dove il crimine cresceva esponenzialmente e un robot virtualmente indistruttibile era l'unico in grado di salvare la città dall'autodistruzione. Brandon Walley, uno dei promotori della campagna per il monumento, dichiara che la trama ha tuttora un'eco in una città che lotta per la propria identità e combatte per resistere.
Foto di apertura: Camilo José Vergara, Ransom Gillis Mansion, John R at Alfred, 2001. Foto sopra: Camilo José Vergara, Renaissance Center, Detroit, 2005.
Foto di apertura: Camilo José Vergara, Ransom Gillis Mansion, John R at Alfred, 2001. Foto sopra: Camilo José Vergara, Renaissance Center, Detroit, 2005.
"Non voglio farla lunga, ma questi parallelismi di Detroit sono interessanti", afferma Walley. "La città ha parecchie necessità. Sono il primo ad ammettere che questi soldi devono avere un'altra destinazione, ma non c'è niente di male se un po' di gente vuole farsi una risata". La maggior parte delle amministrazioni comunali è molto attenta a questo tipo d'interessi in fatto di governo locale e si affida sempre più a internet per dare facile accesso a quello che altrimenti vorrebbe dire sprecare tempo in municipio. Una statua di sapore pop non ha proprio lo stesso peso di un dibattito sull'aumento dell'IVA o su un nuovo megaprogetto immobiliare, ma Walley afferma che rappresenta un cambiamento positivo per la città e che andrebbe seguito con attenzione. Dato che il progetto è organizzato da privati come il finanziamento, si pensa di realizzarlo su un terreno della Wayne State University, il Comune di Detroit ufficialmente non prende posizione. "Non è che non vogliamo parlarne. È solo che non abbiamo nulla da dire", dichiara Dan Lijana, portavoce del sindaco. Chi ha donato 10$ ,5$ o magari 1$ per finanziare il progetto rappresenta una nuova specie di azionariato civico, creata e incoraggiata dalla diffusione della comunicazione pluridirezionale di internet. Le nicchie s'ingrandiscono e, specialmente in questo caso, i sostenitori di un'idea o di un progetto o di uno stile di vita si riuniscono e si adoperano concretamente per realizzare qualcosa.

Paul Serilla, Detroit, 10$
Innanzitutto, per essere franco, ho solo pensato che fosse un'idea divertente. Credo che dimostri le potenzialità delle richieste di sostegno e che abbia un obiettivo chiaro e realizzabile. Nel caso specifico, è solo un obiettivo un po' stupido.

La Fred Barton Productions (proprietaria dei diritti MGM per RoboCop) ha donato alla causa l’utilizzo degli stessi materiali usati dallo studio per realizzare una meticolosa ricostruzione di RoboCop. Il modello, ingrandito, servirà per creare lo stampo della statua in bronzo, che dovrebbe essere alta circa tre metri e sarà realizzata da Venus Bronze Works. © Fred Barton Productions www.the-robotman.com
La Fred Barton Productions (proprietaria dei diritti MGM per RoboCop) ha donato alla causa l’utilizzo degli stessi materiali usati dallo studio per realizzare una meticolosa ricostruzione di RoboCop. Il modello, ingrandito, servirà per creare lo stampo della statua in bronzo, che dovrebbe essere alta circa tre metri e sarà realizzata da Venus Bronze Works. © Fred Barton Productions www.the-robotman.com
Misty Mills ha gettato 10$ in questa impresa. Vive in un quartiere residenziale periferico a mezz'ora da Detroit e nel progetto vede un significato più importante, al di là delle battute di spirito.

Misty Mills, Detroit, 10$
La città ha una grande tradizione storica che resta in ombra rispetto alla sua cattiva reputazione. La statua è più che altro una specie di simbolo di ciò che Detroit non è.

Un dettaglio del modello di RoboCop in scala 1:1 realizzato artigianalmente nello studio hollywoodiano di Fred Barton, alias The Robot Man. © Fred Barton Productions www.the-robotman.com
Un dettaglio del modello di RoboCop in scala 1:1 realizzato artigianalmente nello studio hollywoodiano di Fred Barton, alias The Robot Man. © Fred Barton Productions www.the-robotman.com
Mentre parecchie delle prime critiche si concentravano sulla vacuità del progetto in rapporto ai tanti problemi della città, alcuni sostenitori come Joe Zook affermano che queste non colgono il punto della questione. Zook, che è nato nel Michigan e oggi vive a New York, ha dato al progetto 1$. E sostiene che la statua per lo meno è qualcosa di nuovo in una città che sta decisamente scomparendo.

Joe Zook, New York, 1$
Francamente non mi è sembrato che fosse cosa da offendere chi vive in una città dove ci sono letteralmente interi isolati che sono stati rasi al suolo, bruciati completamente e abbandonati.

Andrew Hungerford, Detroit, 5$
Naturalmente è una faccenda un po' ridicola. Ma secondo me faceva parte del suo fascino. Non so se avrei dato un contribuito se non avessi avuto alcun rapporto con Detroit.

Ma non tutti i sostenitori del progetto sono abitanti o frequentatori di Detroit o del Michigan. Paul Rooney, progettista web di Londra che ha dato un contributo di 10£, non è mai stato in città.

Paul Rooney, London, 10£
Se penso a quello che so di Detroit, in fondo sono le automobili e RoboCop.

Secondo gli organizzatori, l'80 per cento circa delle donazioni è opera di persone che vivono fuori dei confini statali. Di questi, circa una metà vive in un altro Paese. Dato che l'idea della statua e la sua realizzazione sono iniziative locali, Walley dichiara di non essere preoccupato della possibile minaccia dell'intromissione di estranei negli affari di Detroit: "Anzi, è un po' il contrario. Il resto del mondo vuole saperne di più sulle cose positive che in realtà avvengono in città", afferma. "Insomma, beh sì, i numeri sono brutti".

risingknee
Vivo fuori dagli Stati Uniti. E se non fosse per RoboCop, forse non avrei mai sentito parlare di Detroit. Per me, RoboCop è legato alla città come nient'altro. L'anno prossimo andrò in vacanza in America e di sicuro voglio vedere Detroit. Sarebbe fantastico se la statua fosse già realizzata.

Lo spiazzo di fronte alla ex Michigan Central Station, un terreno di proprietà dell’associazione Imagination Station che ha lanciato la campagna, è stata la prima sede proposta per il monumento a RoboCop.
Lo spiazzo di fronte alla ex Michigan Central Station, un terreno di proprietà dell’associazione Imagination Station che ha lanciato la campagna, è stata la prima sede proposta per il monumento a RoboCop.
Ben Brown è il responsabile di Placemakers, società di consulenza specializzata nella gestione della partecipazione pubblica alle iniziative di urbanistica e di edilizia. Afferma che in questo tipo d'interazione globale sta per l'appunto il vantaggio del sollecitare un confronto attraverso Internet sulle iniziative municipali. Riunire chi è d'accordo in ogni parte del mondo per creare una massa critica, dice, è uno dei punti di forza di internet. Ma ammonisce anche a non permettere che una comunità globale acquisisca troppo potere sulle scelte locali. "Se chi è estraneo alla comunità riesce a cambiare le regole urbanistiche o edilizie solo perché manda dei soldi o vota dall'Europa o dall'Asia, la cosa mi mette a disagio", afferma Brown. E aggiunge che internet dovrebbe essere solo uno degli elementi dell'attività della pubblica amministrazione nei confronti del pubblico. Assemblee aperte, seminari progettuali e altre manifestazioni dal vivo sono il vero e proprio luogo in cui le idee si precisano, si comprendono meglio e vengono accettate dalla comunità.

Guneet Singh
Questa statua sarà l'unica ragione per cui potrei prendere in considerazione di visitare Detroit.
Duke, London
Ogni città avrebbe bisogno una statua di RoboCop, ma Detroit DEVE averne una!

Walley e gli altri organizzatori negli ultimi mesi hanno svolto questo tipo di attività nei confronti di gruppi della comunità e di singoli cittadini, e Walley afferma che è stato un bene per il progetto e per la città in generale. "È stato un dialogo davvero positivo. A volte un po' defatigante", dichiara. "in definitiva contribuisce a favorire e a consolidare il senso civico di Detroit parlare con gli altri e non togliersi la parola l'un con l'altro secondo la diversità delle idee".

Fred, Detroit
Una statua a dimensione reale non basta. RoboCop dovrebbe essere alto almeno 6 metri e a cavallo di un unicorno.
Edmond Lorts, Detroit, 5$
Sarebbe un'ottima ragione (per i turisti) per visitare Detroit.

Quando i fondi saranno resi disponibili dalle società che gestiscono le carte di credito dei sostenitori e dal sito web Kickstarter una statua, nata quasi per uno scherzo di sapore pop, sarà fusa in bronzo, alta più di tre metri, e sarà collocata nel centro di Detroit, forse il prossimo settembre. Ma non perché internet l'abbia voluta. Perché internet l'ha resa possibile. Nate Berg, Giornalista, collabora, tra le altre, con le riviste Wired e Architect
Abbandonata la prima ipotesi, di fronte alla ex Michigan Central Station, si è fatta strada un’altra collocazione per la statua di RoboCop: il Tech Town Campus nei pressi della Wayne State University.
Abbandonata la prima ipotesi, di fronte alla ex Michigan Central Station, si è fatta strada un’altra collocazione per la statua di RoboCop: il Tech Town Campus nei pressi della Wayne State University.
L'autore delle immagini di Detroit pubblicate in questo servizio è il fotografo e sociologo urbano Camilo José Vergara (Santiago del Cile, 1944). Paragonato a Jacob Riis per la sua documentazione fotografica degli slum americani e della decadenza dell'ambiente urbano, Vergara ha applicato la tecnica del rephotography a una serie di città americane, fotografando i medesimi edifici e quartieri dalla stessa angolazione a regolari intervalli di tempo. Dal 1991, ogni anno torna a Detroit, spinto dalla "persistente ossessione di documentare il declino, l'abbandono e la decadenza delle città" e da un fortissimo interesse per quello che lui stesso definisce "il più impressionante insieme di ruderi d'America". Questi 'ruderi', secondo Vergara, andrebbero rispettati e tutelati, trasformando per esempio 12 isolati del centro in una 'Acropoli Americana' (come suggeriva nel 1995 sulle pagine di Metropolis), in modo da studiarne il naturale deterioramento. Spiega ancora a proposito della Motown: "Grazie alla disponibilità di quasi un terzo della superficie (le rovine di quella che fu un tempo 'la capitale mondiale dell'industria automobilistica'), dei progetti d'arte e dei graffiti, Detroit è diventata un'indimenticabile città della fantasia. Dimenticatevi le promesse dei politici di ricostruire Detroit. Lasciate che vada in rovina trasformandosi in un centro mondiale di artisti, turisti e piccoli commercianti, con un'economia ricostruita sulla base della valorizzazione dei ruderi e del tempo libero: la città eterna dell'èra industriale".
Un dettaglio del modello realizzato dalla Fred Barton Productions. Il busto misura 71 cm di altezza x 43 di larghezza e 30 di profondità. © Fred Barton Productions www.the-robotman.com
Un dettaglio del modello realizzato dalla Fred Barton Productions. Il busto misura 71 cm di altezza x 43 di larghezza e 30 di profondità. © Fred Barton Productions www.the-robotman.com
Ricostruzione grafica del monumento a RoboCop di fronte alla facciata della ex Michigan Central Station, edificio diventato il simbolo del declino urbano di Detroit.
Ricostruzione grafica del monumento a RoboCop di fronte alla facciata della ex Michigan Central Station, edificio diventato il simbolo del declino urbano di Detroit.

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