Per quanto riguarda il Portogallo, comunque, le cose andrebbero viste anche da un altro punto di vista: la sua capacità nel generare ottima architettura pubblica.
L'influenza, che il successo e la qualità dell'architettura portoghese esercitano sulla società civile, ha travalicato da tempo i suoi confini tradizionali, arrivando a condizionare in senso positivo anche la politica. Ne è un esempio il piano lanciato nel 2007 dall'allora Ministro dell'Educazione Maria de Lurdes Reis Rodrigues: il Parque Escolar EPE.
Si tratta di un programma di riqualificazione delle scuole medie del Paese, la cui costruzione risale per la maggior parte agli anni Settanta quando, nel 1974, in seguito alla Rivoluzione dei Garofani e all'indipendenza delle colonie oltremare, il Portogallo istituì il secondo grado di istruzione obbligatoria.
Tornato alla democrazia, il nuovo governo decise che uno dei punti da cui ripartire per rifondare la società civile era l'educazione: in un momento oltretutto decisivo per le migliaia di persone in fuga dagli ex possedimenti coloniali.
Il programma EPE prevede il recupero di più di trecento scuole secondarie, con la creazione di una serie di strutture (biblioteche, sale computer, laboratori tecnici...) in grado di aggiornare la didattica alle esigenze contemporanee, trasformando, allo stesso tempo, la scuola in spazio d'aggregazione: una funzione importante in una società multiculturale, crocevia di etnie differenti. A questo programma partecipano, tra gli altri, Ricardo Bak Gordon, Gonçalo Byrne, Carlos Prata e Manuel Fernandes de Sá.
La scuola media Garcia de Orta di Oporto è uno di questi interventi: Ricardo Bak Gordon recupera un complesso costituito da padiglioni in cemento armato prefabbricato installando, in uno spazio libero tra la palestra e il nucleo centrale, un edificio che si allunga tra le costruzioni esistenti in senso longitudinale. Suddiviso in tre blocchi, ospita al suo interno funzioni nuove: biblioteca, bar, auditorium, laboratori e un foyer.
rispondere a funzioni ben precise: in questo caso, il blocco centrale è,
infatti, una grande piazza coperta, uno spazio libero privo di colonne la cui copertura è portata da una sequenza serrata di travi in cemento.
Rivela così la lezione appresa dal brasiliano João Vilanova Artigas, un maestro nel interpretare poeticamente la forza del cemento armato.
Ricardo Bak Gordon accende la scuola di un intenso tono rosso, regalando a materiali modesti un’apparenza sontuosa