Ospedale
L’edificio non terminato dell’ospedale comunale a nord ovest di Mosca è solo una delle tante istituzioni mediche abbandonate della regione di Mosca. Amplificando il disfacimento del sistema dei servizi pubblici in un paese in cui l’aspettativa di vita media è passata da 63,8 a 57,6 anni – una tendenza descritta dalla rivista medica inglese The Lancet come “senza paragoni in epoca moderna” – questo brandello decadente d’infrastruttura pubblica è usato temporaneamente come luogo d’addestramento per i gruppi speciali antiterrorismo. Nel 1994 furono approvate delle leggi che dissolsero il vecchio sistema sovietico centralizzato, ormai depauperato d’ogni risorsa economica da poverissime autorità regionali. “La crisi dei servizi medici in Russia sta rapidamente raggiungendo una soglia che, nel caso venisse oltrepassata, condurrebbe al collasso dell’intero sistema sanitario” è la recente osservazione del Rapporto sulla Sanità in Transizione per l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Tra i sommovimenti della storia recente russa e la guerra in Cecenia, il timore è che l’intero sistema sanitario russo imploda proprio quando la popolazione ha più che mai bisogno di cure mediche.
Arkhangelsk
Arkhangelsk, base per la Marina da Guerra Sovietica del Nord e luogo con la più alta concentrazione di campi di prigionia – i Gulags (acronimo dell’agenzia governativa che supervisionava la vasta rete di campi lavoro) – era meta dei convogli che durante la Seconda Guerra Mondiale portavano equipaggiamenti dagli USA e dall’Inghilterra in Unione Sovietica. La combinazione d’isolamento geografico e storia dei campi di prigionia hanno portato Solzhenitsyn a scrivere Arcipelago Gulag dopo essere stato rilasciato nel 1956. Questa storia e memoriale di vita nei campi di prigionia dell’Unione Sovietica utilizza la parola arcipelago come metafora per i campi che erano sparsi nel mare della civiltà civile come una serie di isole. Oggi vicino ad Arkhangelsk vi è un cantiere di riparazioni navali dove la società statale Severny Raid migliora i sottomarini russi in attesa di essere smantellati. Ogni anno circa 11.000 metri cubi di scorie radioattive liquide e 3.000/3.500 metri cubi di solide sono prodotte dalla Marina da Guerra Sovietica del Nord. Gli scafi arrugginiti dei sottomarini nucleari, lasciati sui moli, versano molecole nucleari nell’acqua. Non vi è alcun luogo sulla terra dove si trovi una simile concentrazione di reattori nucleari civili e navali. In base al rapporto Yablokov, documento ufficiale russo, nel 1990 vi erano 270 reattori nucleari nelle contee di Murmansk e Arkhangelsk. L’attività nucleare include centrali, sottomarini nucleari, enormi cumuli di scorie nucleari e l’effetto degli esperimenti nucleari condotti dall’ex-Unione Sovietica.
Riscaldamento centralizzato
Mosca è riscaldata da 25 centrali che producono calore ed energia (combined heat and power, CHP). L’annuale manutenzione dei 2.400 kilometri di tubi del riscaldamento di Mosca elimina circa 4.700 difetti o perdite sulle tubazioni mentre il sistema da solo brucia annualmente una quantità di gas pari al consumo dell’intera Francia. Il vecchio sistema centralizzato di riscaldamento, che opera attraverso tubazioni interrate, porta l’acqua bollente a tutte le abitazioni da un serbatoio centrale per cui ognuna è rifornita di acqua calda 24 ore su 24 e surriscaldata da radiatori bollenti. L’ambiente di Mosca ha sofferto a lungo per l’inquinamento industriale, tuttavia, il 60% dell’attuale inquinamento è provocato dalle automobili. Discariche di scorie radioattive, discariche non autorizzate d’immondizie e la deforestazione della Cintura Verde che circonda la città sono problemi che le agenzie federali e quelle locali stanno affrontando. Il Moscow Heating Network, responsabile della rete di tubi che portano l’acqua bollente dalle centrali ai collettori di quartiere, intravede la salvezza di Mosca in un nuovo tipo di tubo che resiste alla ruggine. Rivestito con una protezione, spessa parecchi centimetri e riempita di poliuretano anti-ruggine, il tubo non subisce perdite di acqua o vapore.
Centro Pedagogico Curativo
Durante la Perestroika, alcuni genitori di bambini affetti da problemi di crescita si unirono a dei docenti di psicologia dell’Università Statale di Mosca dando avvio a un’associazione non a scopo di lucro, che aiuta questi bambini ad adattarsi al mondo reale. Fondata da Anna Bitova e Roman Dimenshtein, il Centro Pedagogico Curativo è un centro indipendente, non-governativo dove i bambini disabili ricevono varie cure. Il Centro offre alle famiglie che vogliono crescere un bambino disabile, un’alternativa diurna per non dover ricorrere all’istituzionalizzazione dei bimbi presso i centri governativi. Il Centro ha attivato un network di comunicazione via computer tra le agenzie non-governative che si occupano dei bambini disabili in tutta la Russia. Il progetto ha ricevuto l’autorizzazione ad operare nel 1991, lo stesso mese in cui vi fu un fallito colpo di stato contro Mikhail Gorbachev e Boris Yeltsin abolì il Partito Comunista. Oggi il Centro ha una vasta documentazione inerente i dinieghi ufficiali ricevuti dai genitori di bimbi disabili per servizi volti alla crescita dei loro figli garantiti dalla legge. Human Rights Watch ha definito “ inumana” questa condizione. Più di 200.000 bambini sono classificati come “privi di cure familiari” e piazzati negli orfanotrofi nonostante il 95% di loro abbia un genitore. Roman Dimenshtein, co-direttore del Centro, collega il problema al sistema socialista quando la soluzione della Stato era quella di rinchiudere queste persone dalla nascita e tenerle lontane dalla vista pubblica. Quest’approccio sussiste in gran parte ancora oggi. Il governo russo ha rilasciato notizie ufficiali che intende migliorare le condizioni dei suoi orfanotrofi. Eppure Human Rights Watch contesta che a questi annunci sia seguito nulla di rilevante.
Star city, Città stellare
Yuri Gagarin, 1 tra 2.200 candidati selezionati nel 1959, avrebbe vissuto assieme ad altre 6.500 persone cui venne garantita una casa ed educazione permanente in nome della Russia, se non si fosse schiantato in una foresta nel 1968. Star City, la Città Stellare, caposaldo dell’era sovietica, in termini simbolici e reali, è situata a 50 km. a sud est di Mosca, nascosta da betulle e da uno stato di segretezza recentemente abolito che garantì la sua assenza dalla cartografia sovietica.
KGB
Comitato Straordinario per Combattere la Contro-rivoluzione e il Sabotaggio, Direzione Statale Politica del Commissariato del Popolo per gli Affari Interni, Consiglio dell’Unione Statale Politica, Direzione Principale per la Sicurezza di Stato, Commissariato del Popolo per la Sicurezza di Stato, Ministero per la Sicurezza di Stato, Comitato d’Informazione, Ministero degli Affari Interni, Comitato per la Sicurezza di Stato, dopo la deposizione di varie direzioni, il KGB è ora conosciuto come Servizio Federale di Sicurezza della Federazione Russa (FSB). Durante il secolo esso ha mutato la propria denominazione più di ogni altro servizio d’intelligence ma non è mai riuscito a scrollarsi di dosso la reputazione di brutalità e violenza contro l’“eversione” politica o malcontento interno. Nel 2001 Tony Blair incontrò Vladimir Putin per concordare una maggiore collaborazione tra i Servizi Segreti e di Sicurezza inglesi e il Servizio Federale di Sicurezza della Federazione Russa. Nel 2006 questo legame fece notizia non grazie al successo di qualche operazione anti-terrorismo ma per la scoperta di una roccia in un parco di Mosca che era in realtà un trasmettitore radio del SIS, dei servizi segreti. Sala di presentazione del Servizio Federale di Sicurezza della Federazione Russa a Mosca. I volumi rilegati dietro il leggio contengono nomi e fotografie di ex-ufficiali del KGB, incluso Vladimir Putin, Direttore tra luglio 1998 e il 9 Agosto 1999, il suo segretario generale e il segretario amministrativo del Cremlino Igor Sechin, Yuriy Zaostrovtsev, direttore delegato del Servizio Federale di Sicurezza della Federazione Russa con l’incarico per il Controspionaggio Economico, che guidò l’operazione contro l’oligarca Vladimir Guzinsky, Viktor Ivanov, direttore delegato dell’Amministrazione del Cremlino con mandato al Personale (sia per il Cremlino che per il Governo russo).