“Per quanto riguarda l’architettura”, ha ribadito la giuria, “il progetto è concettualmente intenso: il nuovo volume, rivestito da un carter di acciaio inox, è una ‘macchina’ per lo sport e per la Città di Torino in generale e si pone come logico nei confronti della storia dell’adiacente Stadio: uno spazio pienamente disponibile per le Olimpiadi e per le attività post-olimpiche.
Minimalista nella sua configurazione, il progetto ha una struttura chiara, incisiva, posta su poche pile composte da quattro colonne di acciaio. Una piastra tridimensionale viene posta sugli appoggi con gesto semplice. L’acciaio rifletterà la natura, il cielo, lo Stadio adiacente. Si tratta di una presenza urbana che si avvicina alle migliori realizzazioni contemporanee, e con il tempo sarà sicuramente adottata dalla Città”.